- VENEZIA - Possibili scenari per la ricostruzione della Siria: sono i disegni, gli schizzi, i segni tracciati da su taccuini da 132 architetti, da 26 paesi, che hanno risposto alla 'call for drawings' che l'Università Iuav di Venezia, l'Agenzia Onu Un-Escwa e I-Barbon Shipping & Logistics hanno lanciato nel luglio 2016 per raccogliere idee e progetti per il Paese mediorientale.
Il progetto, nato da un accordo firmato dall'università veneziana il 14 luglio dello scorso anno con Un-Escwa, l'Agenzia Onu che ha l'incarico di realizzare l'Agenda per la ricostruzione della Siria, è intitolato "Sketch for Syria": è un appello agli architetti di tutto il mondo, a cui Iuav ha distribuito taccuini da disegno dove immaginare e tracciare possibili scenari per la rinascita del Paese. Dei 132 taccuini, 52 sono giunti direttamente da architetti siriani a Damasco, Aleppo, Hama, Latakia e Tartus, e mostrano la forza propositiva dell'architettura.
Il valore positivo dell'iniziativa - rilevano gli ideatori - è la consapevolezza che la ricostruzione inizia quando si pensa al futuro in termini positivi, di pace. Gli architetti hanno voluto lasciare un segno: ripercorrendo viaggi passati o immaginari, tracciando ipotesi di futuro, riflettendo sul dramma dei profughi e dei migranti, scegliendo la provocazione artistica, usando la matita come arma di pace.
La mostra "Sketch for Syria", a cura di Jacopo Galli con Luna Rajab, sarà inaugurata il 17 gennaio all'Università Iuav di Venezia, ai Tolentini.