ROMA - Abu Bakr al Baghdadi "è fuggito a Raqqa", in Siria: lo riferisce una fonte della sicurezza citata dall'agenzia iraniana Fars.
La fonte smentisce che il leader dell'Isis si trovi a Mosul, assediata e circondata dalle forze irachene e quelle alleate, come sostenuto da altre fonti in queste settimane. Il 'Califfo' si troverebbe dunque in Siria già da mesi.
La sua ultima 'apparizione' in un audio a ottobre, quando è iniziata l'offensiva su Mosul. Baghdadi è stato dato per morto o ferito diverse volte, senza che vi fossero conferme ufficiali. Intanto, annuncia il ministero della Difesa russo, sei bombardieri a lungo raggio Tupolev Tu-22M3 hanno effettuato un attacco aereo contro punti di comando e depositi di armi e munizioni dei miliziani dell'Isis nella zona di Deir ez-Zor.
Ma proprio da quella città assediata parte un nuovo allarme dell'Unicef. L'acuirsi delle violenze minaccia le vite di 93.000 civili, compresi oltre 40.000 bambini che non ricevono regolarmente assistenza umanitaria da oltre due anni", denuncia Geert Cappelaere, direttore regionale Unicef per Nord Africa e Medio Oriente. "Bombardamenti indiscriminati hanno ucciso dozzine di civili e costretto le altre persone a rimanere nelle proprie case. I prezzi del cibo sono aumentati a dismisura fino a raggiungere livelli tra le 5 e le 10 volte superiori rispetto alla capitale Damasco. La mancanza cronica di acqua sta costringendo le famiglie a raccoglierne altra non sicura dal fiume Eufrate, esponendo i bambini a rischi di malattie legate all'acqua. L'assedio rischia di peggiorare la già difficile condizione nutrizionale dei bambini" aggiunge Cappelaere.