(ANSAmed) - ROMA, 16 FEB - "Dall'inizio del conflitto, la
cooperazione italiana ha destinato alla crisi umanitaria siriana
aiuti di emergenza per oltre 120 milioni di euro, sia a favore
della popolazione sfollata all'interno del Paese, sia per
sostenere gli sforzi dei Paesi di accoglienza dei rifugiati
(Libano, Giordania, Iraq e Turchia)". A scriverlo in un
messaggio inviato in occasione della presentazione del progetto
"Ospedali aperti" in Siria, il ministro degli Esteri Angelino
Alfano. "Ieri ho incontrato alla Farnesina l'inviato speciale
Onu per la Siria, Staffan De Mistura, in vista dei negoziati a
Ginevra alla fine di questo mese. Domani sarò in missione a Bonn
per una riunione ministeriale sempre sulla Siria" annuncia il
ministro, che evidenzia anche che "alla conferenza dei donatori
di Londra del febbraio 2016, l'Italia ha risposto all'appello
per la Siria con un impegno triennale di ulteriori 400 milioni
di dollari, collocandosi tra i primissimi donatori europei. Oggi
lavoriamo per rispettare questo impegno".
"L'esperienza ci insegna che raccogliere fondi non è di per
se' sufficiente se l'aiuto umanitario non raggiunge tutte le
persone in stato di bisogno- rileva Alfano- se il compito della
diplomazia è di creare le condizioni per la pace, quello della
cooperazione è infatti di raggiungere le persone più fragili e
vulnerabili".
"I numeri della tragedia sono gravissimi: 350mila morti,1
milione di feriti,5 milioni di rifugiati e 6 milioni di
sfollati. Il dolore dei siriani è anche il nostro- conclude il
ministro- con orrore abbiamo assistito ad una disumana ferocia
verso strutture sanitarie, medici, infermieri, feriti e loro
familiari. Siamo rimasti colpiti da questa pratica, come
strumento di guerra, contro ogni norma internazionale, e contro
ogni morale. L'Italia ha condannato queste barbarità ad alta
voce".