TEHERAN - Il ministero degli Esteri iraniano ha convocato l'ambasciatore turco a Teheran, Raza Hakan Tekin, dopo le dichiarazioni del ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, secondo cui l'Iran sta "minando" la stabilità in Medio Oriente con una "politica settaria", volta a promuovere lo sciismo in Siria e Iraq.
All'ambasciatore turco è stata consegnata una lettera di protesta dal vice ministro degli Esteri iraniano per l'Asia-Pacifico, Ebrahim Rahimpour, nella quale si rimproverano anche recenti dichiarazioni considerate "anti-Iran" del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.
Lo scontro diplomatico giunge dopo un periodo di buone relazioni tra i due Paesi, fino a pochi mesi fa su fronti opposti nella crisi siriana, recentemente approdati anche ai colloqui di Astana per la tregua in Siria sponsorizzati anche da Mosca.
Ankara non cerchi di mettera alla prova "la nostra pazienza, perché non sarà illimitata", ha detto il portavoce del ministero Esteri iraniano, Bahram Qasemi. "La pazienza dell'Iran non è infinita - ha aggiunto durante la consueta conferenza stampa del lunedì -. Speriamo che in futuro agiscano con più tatto e attenzione, altrimenti non rimarremo in silenzio".
"Nessuno è colpevoledell'instabilità della regionale tranne alcuni Paesi della regione e stati esteri - ha detto ancora il portavoce secondo l'agenzia governativa Irna -. Quelli che pensano di tornare al loro antico impero - ha proseguito - e prendono iniziativa interventiste, illegali e illegittime hanno causato spargimento di sangue.
"Paesi che sostegnono i gruppi terroristici e innalzano le tensioni e l'instabilità nella regione - ha sottolineato ancora Qasemi - non possono sottrarsi alle loro responsabiità incolpando altri".