MOSCA - Una fotografia mostra frammenti di un missile Usa (aria-terra) AGM-114 Hellfire nella zona di Jeenah dove ieri sono morte almeno 40 persone a causa di un raid che ha colpito una moschea. Lo sostiene il ministero della Difesa russo che sollecita "una presa di posizione" da parte di Washington.
"Non può esserci spazio, questa volta, per la retorica anti-russa", ha dichiarato il portavoce Igor Konashenkov.
"Il tragico incidente nel villaggio siriano di Jennah è diventato il momento della verità per il meccanismo ben oliato del sistema occidentale di propaganda anti russa con la partecipazione dei media principali", ha detto Konashenkov in un comunicato visto dall'ANSA.
La fonte principale alla base delle prime notizie diffuse sul raid è rappresentata "come sempre dai Caschi Bianchi" e questa notizia è stata ripresa "con allusioni al coinvolgimento dell'aviazione russa o siriana dai media principali europei". "Sarebbe dovuto seguire uno scenario da noi descritto più volte", si legge. "Prima viene la pubblicazione delle 'prove', false, dei crimini del regime siriano e di quelli che lo sostengono da parte di organizzazioni come Human Rights Watch o Bellingcat, poi con le dichiarazioni adirate dei ministeri degli Esteri francese o britannico con la richiesta di indagini immediate su questi crimini militari". "Questa volta però non è andata", continua. "Invece è apparsa una fotografia di un frammento di un missile aereo AGM-114 Hellfire. Questa non ha lasciato nessuna chance alla coalizione internazionale di far finta di nulla e ai diplomatici di fare a gara con le accuse anti russe".
Secondo quanto riferito oggi dall'Osservatorio nazionale siriano per i diritti umani (Ondus), il bilancio del raid sale ad almeno 46 mort. (ANSAmed).