BRUXELLES - Il Libano è "una bomba ad orologeria" perché "4 milioni di libanesi ospitano 1,5 milioni di siriani oltre a mezzo milioni di palestinesi" ed è "come se 500 milioni di cittadini della Ue si svegliassero un giorno con 250 milioni di persone arrivate in una notte" e "dovessero occuparsene quando già loro sono in difficoltà". Lo ha detto il premier libanese, Saad Al-Hariri, nel suo intervento nella sessione ministeriale della Conferenza internazionale sulla Siria a Bruxelles. Hariri ha aggiunto che "non possiamo continuare a sopportare le conseguenze" del conflitto in Siria "se non si fa un piano". E dopo aver sottolineato che la comunità internazionale "deve scegliere cosa fare: investire nella speranza o lasciare che cresca la disperazione" e "esporre alla radicalizzazione", cosa che con il peggioramento delle condizioni economiche del paese "può spingere tanto i libanesi quanto i siriani a cercare un'altra casa".