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Damasco, no forze internazionali in 4 zone de-escalation

Turchia: dopo frontiera con Siria costruisce muro anche con Iran

08 maggio, 17:28

Il ministro degli Esteri siriano, Walid al Muallim Il ministro degli Esteri siriano, Walid al Muallim

BEIRUT - Il governo siriano afferma che nelle quattro 'zone di de-escalation', che si creeranno nella Siria occidentale in base all'accordo raggiunto venerdì scorso tra Russia, Iran e Turchia, "non saranno dispiegate forze internazionali sotto la guida dell'Onu o della Russia". Il ministro degli Esteri siriano, Walid al Muallim, ha precisato che in queste zone "sarà dispiegata la polizia militare".

Citato dall'agenzia ufficiale siriana Sana, Muallim ha inoltre detto che "il governo siriano rispetterà l'accordo" ma che "se ci saranno violazioni da parte di qualsiasi gruppo, la risposta (militare) sarà decisa". Il ministro degli Esteri ha affermato che l'accordo comprende il governo e i gruppi delle "opposizioni (armate) che hanno firmato la tregua del 30 dicembre scorso". Sono quindi esclusi - afferma Muallim - l'ala siriana di al Qaida "e i loro alleati, tra cui l'Isis".

Damasco, qaedisti e alleati devono uscire da 4 zone

BEIRUT - Il ministro degli esteri siriano Walid al Muallim ha affermato oggi che nelle quattro zone di 'de-escalation' che si creeranno nella Siria occidentale, sotto la supervisione russo-iraniano-turca, ci sono gruppi delle opposizioni (armate) che hanno siglato la tregua del 30 dicembre scorso e altri gruppi dell'ala siriana di al Qaida e loro alleati.

Muallim ha ricordato che questi ultimi "devono uscire da queste zone" e che "la loro presenza non sarà gradita nelle zone dove ci sono le nostre forze".

 

L' accordo per 4 zone de-escalation, proposta russa approvata da quasi tutti gli attori coinvolti

BEIRUT - E' entrato in vigore venerdì 5 maggio nella Siria occidentale l'accordo per la definizione di quattro zone "di allentamento della tensione" deciso dalla Russia con l'approvazione di Turchia e Iran e l'assenso, diretto e indiretto, delle altre potenze internazionali e regionali, tra cui Stati Uniti, Giordania, Arabia Saudita. Soddisfatto per il momento anche l'inviato speciale dell'Onu per la Siria Staffan De Mistura.

Le quattro zone sono tutte fuori dal controllo governativo e sono dominate, a vari livelli, da gruppi delle opposizioni armate e da sigle dell'estremismo islamico, tra cui l'ala siriana di al Qaida e gruppi affiliati all'Isis.

L'accordo russo-iraniano-turco prevede la definizione dei confini di queste quattro aree situate tutte lungo l'asse stradale Daraa-Aleppo, quello che da nord a sud divide la Siria costiera dalla Siria orientale. E' la spina dorsale della "Siria utile", in gran parte controllata dalla Russia e dall'Iran ma che mantiene ancora sacche di resistenza di insorti.

Proprio per contenere le zone ribelli e consentire una piu' chiara definizione delle zone di influenza tra Turchia, Iran e Russia si e' raggiunto l'accordo che rassicura gli Stati Uniti sul fatto che si tratta di "safe-zone", come richiesto a gennaio dal presidente Donald Trump. Ma da Mosca fanno sapere che in queste aree l'aviazione Usa e quella della Coalizione anti-Isis a guida americana non potranno sorvolare. Rassicurata anche l'Onu dal fatto che nell'accordo si parla di "apertura di corridoi umanitari".

Solo i russi e i governativi potranno continuare a colpire i qaidisti e i jihadisti, e "tutte le sigle affiliate".

La Siria orientale e quella nord-orientale sono fuori dall'accordo: in quei territori i curdi, sostenuti da Usa e Russia, continuano a fare la guerra all'Isis.

Secondo la proposta russa, la Turchia potra' avere influenza nella zona nord-occidentale di Idlib, geograficamente piu' estesa e contigua al confine turco. La Giordania puo' essere l'attore che controllera' - di fatto gia' lo fa da piu' di un anno - la zona sud, tra il confine con le Alture del Golan contese con Israele e la frontiera con il regno hascemita.

Le altre due zone sono invece al centro della Siria ormai in mano alla Russia e all'Iran: tra Homs e Hama e a est di Damasco.

Secondo la proposta russa, il divieto di sorvolo aereo comincera' non prima di due settimane, quindi l'aviazione governativa potra' continuare ed eventualmente intensificare i raid aerei in aree civili fino al 20 maggio.

L'accordo sottoscritto da Russia, Turchia e Iran ha validita' di sei mesi e potra' essere prorogato. A luglio prossimo i rappresentanti dei paesi si rincontreranno per fare il punto della situazione.

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