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Siria: fonti, inviato Usa incontra leader ribelli ad Amman

Damasco e alleati filo-Iran tenterebbero estensione presenza in zona Daraa

17 luglio, 17:26

JJordanian forces take  position near the informal Rugban refugee camp at the Jordan-Syria border point of Al-Rugban area JJordanian forces take position near the informal Rugban refugee camp at the Jordan-Syria border point of Al-Rugban area

 AMMAN - Miliziani siriani delle opposizioni filo-Usa e filo-giordane si sono incontrati con rappresentanti militari statunitensi ad Amman nel quadro degli accordi per la creazione di una zona di 'de-escalation' in base ai recenti accordi raggiunti tra Stati Uniti, Russia e Giordania. Secondo fonti vicine alle milizie siriane di stanza al confine siro-giordano, l'incontro si è svolto nei giorni scorsi ad Amman alla presenza dell'inviato speciale americano per la Siria, Michael Ratney.

Dal 9 luglio scorso è in vigore nel sud della Siria una tregua militare tra forze governative e loro alleati iraniani da una parte, e forze ribelli sostenute da Usa e Giordania. Durante l'incontro con Ratney si è anche discusso della sorte di gruppi di miliziani radicali, come quelli affiliati all'ala siriana di al Qaida. Secondo le fonti interpellate dall'ANSA, Ratney ha affrontato con i leader ribelli siriani anche il tema della loro partecipazione agli sforzi americani di combattere l'Isis nel sud-est della Siria, in una zona dove operano anche iraniani e russi a ridosso del confine con la regione petrolifera di Dayr az Zor al confine con l'Iraq. 

L'incontro di Amman è avvenuto dopo la segnalazione dell'arrivo di truppe russe vicino a Deraa per monitorare il cessate il fuoco, che è stato sancito con Washington all'inizio del mese in Germania. 

Come parte dell'accordo, i combattenti di Hezbollah e altri militanti sciiti hanno evacuato alcune zone vicino al confine giordano, ma Damasco continua a mantenere una forte presenza nella città di Deraa. Le fonti hanno aggiunto che l'inviato speciale Usa per la Siria, il vice segretario di Stato aggiunto Michael Ratney, ha presieduto l'incontro nella capitale giordana, dove ha anche discusso la possibilità di inviare ribelli da sud a combattere l'Isis insieme ai gruppi sostenuti dagli Usa nel nord della Siria.

Il cessate il fuoco a Deraa tiene in alcune zone designate, ma continuano gli scontri tra le forze di Damasco ed i suoi alleati, contro i gruppi ribelli nella regione desertica a est di Deraa.

Le fonti hanno sottolineato, parlando ad ANSAmed al telefono, che Damasco e le milizie sostenute dall'Iran stanno tentando di estendere la loro presenza ad est di Deraa, nel tentativo di controllare parte della frontiera con la Giordania, ma i gruppi filo-americani stanno dimostrando una forte resistenza grazie anche al sostegno aereo statunitense.
La Giordania, forte alleato di Washington, è stato scelto dagli Stati Uniti e dalla Russia come centro di osservazione e monitoraggio del cessate il fuoco nel sudovest di Deraa. Il regno sponsorizza diversi gruppi ribelli e si ritiene che abbia già inviato forze speciali in missioni clandestine nel Paese in guerra.
La Giordania ha chiuso le frontiere con i vicini Paesi arabi e impedisce ai rifugiati di accedere al suo territorio, costringendo così i civili a vivere nei campi vicino al confine in condizioni, secondo alcuni attivisti, difficili. Amman afferma di aver facilitato gli aiuti umanitari per i siriani sfollati vicino alle sue frontiere, ma i rifugiati dicono di non essere al sicuro a causa dei continui scontri tra ribelli e forze governative, così come per la presenza dei combattenti di Stato Islamico..

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