(di Lorenzo Trombetta)
(ANSAmed) - BEIRUT, 28 LUG - Assente fisicamente da quattro
anni, da quando è scomparso nel nord della Siria, padre Paolo
Dall'Oglio, che ha dedicato gran parte della sua vita al dialogo
tra comunità nella regione, è considerato da più parti come un
precursore, "un profeta di quello che si stava addensando su
tutto il Mediterraneo".
Non a caso, Riccardo Cristiano, vaticanista di lunga data e
profondo conoscitore dell'opera di Padre Paolo, ha curato un
volume - uscito lo scorso maggio e dedicato al gesuita romano -
intitolato proprio: "Paolo Dall'Oglio. La profezia messa a
tacere". Questa raccolta di testimonianze sulla vita e le idee
di Dall'Oglio è arricchita da una prefazione di padre Federico
Lombardi, già portavoce della Santa Sede e ora presidente della
Fondazione Ratzinger.
Nella prefazione al libro, Lombardi parla proprio della
"chiarezza con cui Paolo aveva visto arrivare la tempesta e la
tragedia del suo popolo", in riferimento alle violenze che
insanguinano la Siria dal 2011 e che hanno causato la morte di
almeno mezzo milione di persone. Per Lombardi, Dall'Oglio "aveva
capito la complessità e le cause della tragedia, ne aveva letto
i segni, aveva identificato le forze in gioco, aveva fatto
appello senza possibilità di equivoci alle responsabilità degli
attori del dramma".
A tal proposito, Cristiano, autore tra l'altro di una
monografia su Papa Francesco, sostiene parlando con l'ANSA che
"nella differenza dei ruoli, delle possibilità e delle
responsabilità, Papa Francesco porta avanti in solitudine una
testimonianza che contempla anche quella di Padre Paolo
Dall'Oglio".
Per Cristiano, "nel complesso mondo vaticano, Dall'Oglio e
Bergoglio hanno un assonanza nell'identità, non tanto perché
sono entrambi gesuiti ma perché sono dei mistici con l'urgenza
di fare, sono entrambi convinti che il cristianesimo o si evolve
o si pietrifica e non è più cristianesimo, sono convinti che
occorre il 'governo dal basso', sono entrambi calati nella
visione e nell'urgenza di una chiesa che deve andare incontro
alla gente che sta sulla sua frontiera".
Proprio su questa frontiera, in Siria, si sono perse le
tracce di Dall'Oglio. "Perché - come ricorda Padre Lombardi -
Paolo aveva aveva deciso di mettersi in gioco fino in fondo in
prima persona in piena solidarietà con il suo popolo siriano,
del tutto consapevole delle difficoltà e dei rischi". (ANSAmed).