BEIRUT - Sono almeno 167 i civili, di cui 59 minori, morti a partire dal 14 agosto e fino a ieri sotto i bombardamenti della Coalizione internazionale a guida Usa su Raqqa. Raid a sostegno dell'offensiva delle forze a predominanza curda che avanzano nella città siriana per strapparla al controllo dell'Isis. Lo afferma l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). Secondo la stessa fonte, 27 persone sono state uccise domenica e 42 ieri.
Il bilancio, sottolinea l'Ondus, è destinato ad aggravarsi perché molti dei feriti versano in gravi condizioni e alcuni civili mancano ancora all'appello. La Coalizione a guida americana ha intensificato i raid negli ultimi giorni mentre le cosiddette Forze democratiche siriane (Sdf) a maggioranza curda combattono contro i jihadisti nella città 'capitale' dello Stato islamico in Siria. Le milizie anti-Isis hanno finora strappato allo Stato islamico circa la metà del territorio urbano.
Vasta attività anche per gli aerei russi in Siria, che - ha annunciato ieri Mosca - hanno lanciato 316 missioni nei precedenti cinque giorni per compiere 819 raid contro i terroristi dello Stato Islamico. "Per eliminare i terroristi che cercano di ritirarsi verso Deir ez-Zor - ha detto il generale Serghei Rudskoy dello Stato Maggiore russo, citato dalla Tass - l'intensità dei raid dei jet è stata aumentata a 60-70 sortite al giorno. Le forze aeree russe in Siria hanno fra l'altro distrutto un grande convoglio di veicoli di terroristi diretti verso Deir ez-Zor, "dove i terroristi di tutto il mondo cercano di ricongiungersi e di dar vita alla loro ultima roccaforte siriana", ha detto ieri il ministero della Difesa russo.
Distrutti oltre 20 veicoli fuoristrada dotati di armi di grande calibro e lanciagranate, nonché veicoli blindati, compresi carri armati e carri pesanti con munizioni, e uccisi oltre 200 miliziani".