BEIRUT - Centinaia di miliziani dell'Isis e loro familiari sono arrivati oggi nell'est della Siria dopo essere stati evacuati da una regione a cavallo del confine tra Libano e Siria in base ad un accordo mediato dalle milizie sciite libanesi di Hezbollah. Lo riferiscono attivisti locali.
Gli autobus che trasportavano i jihadisti e i loro congiunti hanno attraversato il territorio controllato dalle forze di Damasco e hanno raggiunto il posto di controllo di Al Hamima, all'ingresso della provincia di Deyr az Zor, il cui omonimo capoluogo è l'ultima grande città siriana ancora controllata dall'autoproclamato Stato islamico. La scorsa settimana l'esercito libanese sul suo territorio e quello di Damasco e le milizie Hezbollah su quello siriano avevano lanciato un'offensiva contro l'Isis, prima di annunciare un cessate il fuoco domenica. In base all'accordo, i jihadisti hanno accettato l'evacuazione, restituendo al governo libanese i corpi di nove soldati rapiti nel 2014 e uccisi.
Ma l'intesa ha suscitato polemiche, sia in Libano, per il ruolo avuto da Hezbollah nella decisione di fermare l'offensiva, sia da parte dell'Iraq, che vede altre centinaia di membri dell'Isis spostati verso i propri confini. "Ogni accordo tra le parti in conflitto in Siria o nella regione deve tenere presente la sicurezza dell'Iraq", ha detto all'agenzia Ap il portavoce del governo di Baghdad, Saad al Hadithi.