MOSCA - Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan in una conversazione telefonica si sono detti soddisfatti dei risultati del Congresso Nazionale di Dialogo siriano, e hanno sottolineato l'importanza di rispettare gli accordi. "I capi di stato - si legge in una nota congiunta - hanno accolto con favore l'esito del Congresso (...), sottolineando l'importanza dell'attuazione degli accordi raggiunti, che mirano al progresso effettivo della soluzione politica siriana basata sulla risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza dell'Onu".
Il Congresso di Sochi, promosso dal Cremlino, si è concluso martedì con un'intesa di massima per formare una commissione incaricata di "redigere un progetto di riforma costituzionale".
Il nuovo organo - nelle intenzioni dei partecipanti all'evento - dovrà riunirsi a Ginevra e lavorare sotto l'egida dell'Onu. In seguito saranno poste le basi per "elezioni democratiche".
Ma, al di là delle dichiarazioni di intenti, a Sochi è subito emerso in tutta la sua crudezza l'abisso che divide le varie fazioni in conflitto nel paese mediorientale. A partire dal boicottaggio dei colloqui da parte dei principali oppositori e dei curdi. Erano inoltre assenti i rappresentanti della Commissione siriana per i negoziati (Snc) - la sigla che riunisce i più importanti gruppi dell'opposizione siriana - nonché i curdi, che hanno deciso di boicottare i negoziati accusando Mosca di aver dato il suo beneplacito all'offensiva turca contro i guerriglieri dello Ypg nella regione di Afrin.
Era invece presente l'inviato speciale dell'Onu per la Siria, Staffan de Mistura. (ANSAmed).