"La cosa è imminente", ha aggiunto Ibrahim, che parlava in una cerimonia per l'inaugurazione di una nuova sede della Sicurezza generale vicino a Beirut.
Secondo dati del governo libanese, all'inizio di quest'anno erano circa un milione i profughi siriani nel Paese, rispetto ad una popolazione locale di poco più di 4 milioni. I politici libanesi sono divisi sul percorso da seguire per il rimpatrio, con una parte che propugna contatti diretti con Damasco e altri, come il primo ministro Saad Hariri, che insistono per avere come interlocutore le Nazioni Unite. Secondo gran parte della comunità internazionale, tra cui l'Unione europea, il ritorno dei profughi deve essere preceduto da una soluzione politica del conflitto civile siriano. Ma le autorità libanesi insistono per un rientro più rapido. Ieri anche il presidente Michel Aoun, ricevendo una delegazione di parlamentari statunitensi, ha affermato che Washington "deve aiutare il Libano a facilitare il ritorno dei rifugiati in aree sicure in Siria senza attendere una soluzione politica complessiva della crisi". (ANSAmed).