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Siria: ong, 560mila uccisi in sette anni di guerra

Nuovo bilancio fornito dall'Osservatorio siriano diritti umani

10 dicembre, 15:12

(ANSAmed) - BEIRUT, 10 DIC - Più di mezzo milione di morti: è il nuovo bilancio, fornito oggi dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), delle violenze in Siria scoppiate nel marzo del 2011 e ancora in corso nel quadro di una guerra interna trasformatasi presto in un conflitto regionale in cui sono coinvolti eserciti e milizie di diversi paesi. L'Ondus da undici anni monitora le violazioni in Siria e si avvale di una fitta rete di fonti sul terreno. L'Organizzazione ha sede in Gran Bretagna ed è stata fondata da un dissidente siriano in esilio, ma in questi anni è stata più volte citata anche da media vicini al governo di Damasco quando denunciava crimini commessi da oppositori, forze statunitensi o gruppi radicali. L'Ondus ha contato in tutto l'uccisione di 560mila persone.

Ma ha potuto documentare con certezza la morte di 367.965 persone.

Delle 560mila contate, 111.330 sono civili, di cui 20.819 minori e 13.084 donne. Tra gli armati, si contano 65.048 membri dell'esercito regolare siriani e 50.296 miliziani lealisti siriani. Tra le formazioni radicali, 65.108 sono gli uccisi nelle file dell'ala siriana di al Qaida e dell'Isis. Nei ranghi dei gruppi armati delle opposizioni, 63.561 uccisi, e in questa cifra sono inclusi anche i miliziani curdo-siriani. Tra le vittime, ci sono anche 1.675 miliziani Hezbollah, il movimento sciita libanese alleato di Damasco e dell'Iran. Degli oltre 500mila uccisi, 104mila risultano morti sotto tortura nelle carceri governative siriane. (ANSAmed).

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