(ANSAmed) - BEIRUT, 29 APR - Cresce la tensione tra arabi e
curdi nell'est della Siria, nella regione di Dayr az Zor ricca
di petrolio e dove l'Isis è stato sconfitto militarmente lo
scorso febbraio dopo una guerra durata più di tre anni. Fonti e
media siriani riferiscono di ripetute manifestazioni, sit-in e
interruzioni di arterie di comunicazione da parte di abitanti
arabi di diverse località della parte orientale della regione di
Dayr az Zor, tra l'Eufrate e il confine con l'Iraq, un'area
controllata dalle forze curdo-siriane appoggiate dagli Usa.
Le manifestazioni sono scoppiate il 25 aprile scorso e si
sono ripetute costanti fino alle ultime ore nelle località di
Shehil, Basira, Azbeh, Daman e altre ancora nella regione di
Dayr az Zor, dove sorgono diversi pozzi petroliferi. Il maggiore
di questi è quello di al Omar, trasformato nelle ultime
settimane in quartier generale delle forze curdo-siriane che col
sostegno degli Usa hanno sconfitto militarmente l'Isis nella
piana di Baghuz, a sud-est del capoluogo di Dayr az Zor. Proprio
la questione petrolifera ha suscitato, secondo i media e le
fonti locali, la rabbia degli abitanti arabi della zona, che
lamentano "l'occupazione curda" dell'area e lo "sfruttamento
delle risorse energetiche locali per scopi politici". Il
riferimento è ai ripetuti trasferimenti di petrolio grezzo,
avvenuti nelle ultime settimane, dai pozzi di Dayr az Zor
controllati dai curdi verso zone siriane occidentali in mano al
governo di Damasco. "Il petrolio di questa terra è nostro e non
deve andare al regime", affermano i manifestanti, citati dai
media locali, che hanno più volte bloccato le strade della zona,
dando fuoco a pneumatici e a cassonetti delle immondizie.
(ANSAmed).