Nel suo comunicato, Cutts ricorda che tre settimane fa due ambulanze erano state colpite a sud di Idlib da altri raid aerei russi e governativi e che tre soccorritori erano stati uccisi mentre trasportavano una donna ferita, anche lei morta nel bombardamento sull'ambulanza. Una settimana fa inoltre, scrive Cutts, due soccorritori siriani sono stati uccisi mentre tiravano fuori dalle macerie dei feriti nella regione tra Hama e Idlib. In questa zona Damasco e Mosca concentrano da fine aprile la loro offensiva militare, aerea e di terra, affermando di condurre una guerra contro i terroristi. Nella regione rimangono decine di migliaia di miliziani anti-regime, tra cui gruppi che orbitano nella galassia qaedista. La Turchia, che ha truppe nella regione di Idlib e che si coordina con la Russia e con l'Iran, è in stretto contatto con gli insorti anti-Damasco e con le stesse forze qaidiste. L'Onu ha documentato l'uccisione dalla fine di aprile a oggi di più di 300 civili a causa delle violenze nella Siria nord-occidentale, dove si trovano circa 3 milioni di civili.
Sempre secondo l'Onu gli sfollati sono 330mila e sono fuggiti dalle loro case o dai campi profughi in precedenza occupati a seguito dell'offensiva russa e governativa nella zona.(ANSAmed).