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Siria: Onu denuncia, ospedale colpito da raid aerei a Idlib

05 luglio, 16:46

(ANSAmed) - BEIRUT, 5 LUG - Un ospedale in Siria è stato attaccato nelle ultime ore per la seconda volta in due mesi nel nord-ovest del paese da raid aerei attribuiti al governo e alla Russia. Lo riferisce l'Onu, in un comunicato affidato a Mark Cutts, il vice coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per la guerra in Siria. Cutts ha affermato che l'Onu ha confermato l'attacco avvenuto ieri a Kfaronbol, tra le regioni di Hama e Idlib, in un raid aereo russo e governativo siriano. L'ospedale sotterraneo era stato già preso di mira lo scorso 5 maggio. L'alto esponente dell'Onu afferma che le Nazioni Unite avevano condiviso con le parti belligeranti in Siria le coordinate geografiche degli ospedali e di altri obiettivi civili proprio per evitare che venissero colpiti. In tutto, afferma Cutts, dalla fine di aprile a oggi sono stati presi di mira 25 ospedali e 45 scuole nella regione di Idlib sotto il fuoco russo e governativo siriano.

Nel suo comunicato, Cutts ricorda che tre settimane fa due ambulanze erano state colpite a sud di Idlib da altri raid aerei russi e governativi e che tre soccorritori erano stati uccisi mentre trasportavano una donna ferita, anche lei morta nel bombardamento sull'ambulanza. Una settimana fa inoltre, scrive Cutts, due soccorritori siriani sono stati uccisi mentre tiravano fuori dalle macerie dei feriti nella regione tra Hama e Idlib. In questa zona Damasco e Mosca concentrano da fine aprile la loro offensiva militare, aerea e di terra, affermando di condurre una guerra contro i terroristi. Nella regione rimangono decine di migliaia di miliziani anti-regime, tra cui gruppi che orbitano nella galassia qaedista. La Turchia, che ha truppe nella regione di Idlib e che si coordina con la Russia e con l'Iran, è in stretto contatto con gli insorti anti-Damasco e con le stesse forze qaidiste. L'Onu ha documentato l'uccisione dalla fine di aprile a oggi di più di 300 civili a causa delle violenze nella Siria nord-occidentale, dove si trovano circa 3 milioni di civili.

Sempre secondo l'Onu gli sfollati sono 330mila e sono fuggiti dalle loro case o dai campi profughi in precedenza occupati a seguito dell'offensiva russa e governativa nella zona.(ANSAmed).

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