(ANSAmed) - ISTANBUL, 24 LUG - Le autorità turche hanno
lanciato una stretta sulla presenza e la circolazione di
migranti e rifugiati. Nelle ultime due settimane almeno 6.122
persone sono state fermate a Istanbul per irregolarità nei
documenti, a seguito di un inasprimento dei controlli. Tra
questi ci sono anche numerosi siriani. Lo ha riferito in
un'intervista tv il ministro dell'Interno di Ankara, Suleyman
Soylu, precisando però che nessun siriano è stato rimpatriato.
La stretta è stata avviata a seguito di un aumento delle
proteste e delle reazioni di intolleranza da parte della
popolazione locale, registrati già durante la recente campagna
elettorale per le amministrative. Gli oltre 3,5 milioni di
siriani in Turchia godono di uno status di protezione temporanea
che li obbliga a risiedere nella provincia di registrazione,
salvo eccezioni. Le autorità hanno avvisato tutti i siriani di
rientrare nelle rispettive province di assegnazione entro il 20
agosto, pena il trasferimento in campi per rifugiati nel sud del
Paese, vicino alla frontiera con la Siria.
A Istanbul, risultano ufficialmente registrati 547 mila
siriani, ma nei fatti vi risiedono decine di migliaia in più.
Secondo Soylu, il governo di Recep Tayyip Erdogan punta a
rimpatriare quest'anno 80 mila migranti irregolari, rispetto ai
56 mila del 2018.(ANSAmed).