WASHINGTON - Esperti chimici dell'Onu hanno annunciato che stanno raccogliendo informazioni dopo le notizie sul presunto uso di fosforo bianco da parte delle forze turche nell'offensiva in Siria contro i curdi.
Anche l'organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw) ha reso noto che è "al corrente della situazione" e che sta "raccogliendo informazioni in merito al possibile uso di armi chimiche". Nonostante l'accordo sul cessate il fuoco, scontri sporadici e bombardamenti di artiglieria sono stati segnalati lungo il confine della Siria, nell'area di Ras al-Ayn.
Intanto, Amnesty International ha accusato Ankara di "serie violazioni e crimini di guerra, omicidi sommari e attacchi illegali" e denuncia un "vergognoso disprezzo per la vita dei civili" nel corso dell'offensiva lanciata il 9 ottobre scorso. Tra i casi segnalati che anche la brutale esecuzione sommaria dell'attivista curda Hevrin Khalaf e della sua guardia del corpo da parte di milizie siriane addestrate e armate dalla Turchia. La denuncia è stata elaborata sulla base dei racconti di 17 testimoni diretti, tra cui personale medico, giornalisti e sfollati, e di registrazioni video. "Le informazioni raccolte forniscono prove schiaccianti di attacchi indiscriminati in aree residenziali, compresi attacchi a una casa, un panificio e una scuola, condotti dalla Turchia e dai gruppi armati siriani suoi alleati", sostiene l'ong. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, le vittime civili sul fronte curdo sono state almeno 72.