BEIRUT - Sono 14 tra miliziani iraniani e loro alleati di varie nazionalità le persone uccise in raid aerei condotti nella notte attribuiti a Israele nell'est della Siria. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui gli attacchi hanno preso di mira la regione di Dayr az Zor, sull'Eufrate, colpendo in particolare la zona di Mayadin, non lontano dal confine con l'Iraq, dove da tempo si registrano intensi movimenti di milizie filo-iraniane e di pasdaran iraniani. E' impossibile verificare sul terreno le informazioni in maniera indipendente, ma nelle ultime ore diverse fonti locali e regionali hanno confermato il fatto che la zona è stata ripetutamente colpita da bombardamenti aerei. Tra gli obiettivi presi di mira depositi di armi di milizie filo-iraniane.
Fonti concordanti siriane e regionali affermano che dopo la prima serie di attacchi aerei avvenuti attorno alla mezzanotte locale (le 23 in Italia) nella zona orientale di Mayadin, un'altra ondata di attacchi aerei, sempre attribuita a Israele ma non confermata dallo Stato ebraico, ha preso di mira la zona settentrionale di Aleppo, colpendo in particolare strutture di un "centro di ricerche scientifico", a sud-est della città, già preso di mira in passato. L'agenzia governativa siriana Sana accusa esplicitamente Israele. Ma riferisce soltanto dell'attacco nella zona di Sfeira, vicino ad Aleppo. E afferma che l'attacco aereo nemico ha colpito "depositi militari", causando "danni da verificare".
Dopo una diminuzione a marzo degli attacchi aerei in Siria, attribuiti a Israele o ufficialmente rivendicati dallo Stato ebraico, ad aprile si è registrata una impennata di raid contro postazioni e basi indicate come "iraniane" o di "milizie filo-iraniane".