L'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria afferma che nelle ultime 24 ore sono stati arrestati 7 tra direttori di dipartimenti e tecnici di Syriatel tra Aleppo e Tartus. Altre 28 figure della società erano state arrestate nei giorni scorsi tra Damasco, Latakia, Homs, Aleppo e Tartus. L'Osservatorio afferma che la polizia militare russa, dispiegata nelle varie zone governative siriane nel quadro dell'intervento militare di Mosca a sostegno di Damasco dall'ottobre 2015, ha partecipato agli arresti. Questa circostanza, confermata da fonti locali, non è stata però né smentita né confermata da fonti governative siriane o russe.
Per Robert Ford, ex ambasciatore Usa in Siria e che ha conosciuto di persona lo stesso Makhlouf, la tenuta del potere siriano rappresentato dal presidente Assad non è a rischio di fronte a quella che sembra essere una lotta di palazzo tra lo stesso raìs siriano e suo cugino. In un articolo di commento apparso stamani sulle colonne del quotidiano panarabo-saudita Ash Sharq al Awsat, Ford afferma di non aspettarsi che "le divisioni all'interno dell'élite siriana al potere contribuiranno presto a una transizione politica".
Ford era rimasto ambasciatore in Siria fino a quando nel 2011, nel contesto della repressione governativa delle proteste popolari, gli Stati Uniti hanno deciso di chiudere l'ambasciata e interrompere le relazioni diplomatiche. Prima di esser richiamato negli Stati Uniti, Ford ha incontrato a Damasco Makhlouf, formalmente chiamato dal governo siriano a pagare un debito col fisco per oltre 300 milioni di euro.(ANSAmed).