L'operazione di "sicurezza" nel campo di al Hol, a sud della città di Hasake e vicina al confine con l'Iraq, avviene nel contesto di una più vasta campagna militare curdo-siriana anti-Isis portata avanti con l'aiuto della Coalizione internazionale a guida Usa.
Il campo di al Hol è descritto dalle organizzazioni internazionali umanitarie come uno dei luoghi più a rischio dal punto di vista umanitario e igienico-sanitario a causa dell'affollamento prolungato ma in condizioni molto precarie di decine di migliaia di persone, in larga parte donne e bambini, dal dicembre del 2018. Le autorità curdo-siriane affermano che durante l'operazione di "sicurezza" all'interno del campo sarà effettuato "un censimento delle donne straniere identificate come le mogli di membri dell'Isis". Questo, affermano le autorità curde, per contribuire a preservare la sicurezza e a evitare atti terroristi nell'area e nel mondo. Le autorità curde ricordano che numerose donne non siriane rinchiuse ad al Hol hanno nazionalità di nazioni occidentali e asiatiche, ma i loro rispettivi paesi si sono finora rifiutati di rimpatriarle in massa.(ANSAmed).