"Nessuno può mettere in discussione le operazioni della Turchia in Siria o Iraq, dopo i massacri di Gara. D'ora in poi, se volete che continuiamo a restare uniti nel mondo e nella Nato, non dovete più stare dalla parte dei terroristi", ha avvertito Erdogan, accusando chi ha sostenuto il Pkk di avere "le mani sporche del sangue di innocenti".
Secondo la Difesa di Ankara, gli ostaggi sono stati giustiziati con colpi di pistola dopo l'avvio la scorsa settimana della nuova operazione militare, ribattezzata 'Artiglio d'aquila 2'. Le vittime sarebbero in gran parte membri delle forze di sicurezza turche, sequestrati da alcuni anni. Il Pkk, classificato come organizzazione terroristica anche da Usa e Ue, ha invece sostenuto che le morti siano state causate dai raid aerei di Ankara.
In una nota, il dipartimento di Stato americano ha espresso le sue "condoglianze", ribadendo il sostegno "alla Turchia alleato Nato" e condannando "nei termini più forti possibili" l'accaduto, se la ricostruzione di Ankara verrà "confermata".
Nell'operazione avevano perso la vita nei giorni scorsi anche 3 soldati turchi, mentre Erdogan ha sostenuto oggi che i "terroristi neutralizzati" sono 42. Le nuove accuse rischiano di aggravare le tensioni con gli Usa, legate anche all'acquisto turco dei missili russi S-400 e alla negata estradizione di Fethullah Gulen, che Ankara accusa di essere la mente del fallito golpe del 2016.(ANSAmed).