Il principale quotidiano di Lubiana, Delo, titola in prima pagina ''Napolitano e Turk (presidente della Slovenia, ndr): Abbiamo bisogno di piu' Europa'', spiegando che i due presidenti si sono trovati d'accordo sulla necessita' di ''avere piu' integrazione fiscale, finanziaria e bancaria a livello europeo''. Il Dnevnik, considerato vicino al governo di centro-destra, ha preferito mettere in risalto un argomento bilaterale con il titolo: ''Napolitano e Turk per altri sforzi su finanziamenti minoranze''. Il giornale Vecer, di Maribor, seconda citta' della Slovenia, dedica il titolo al discorso all''Assemblea nazionale di Lubiana: ''Il presidente italiano accolto con applausi da destra e da sinistra'', mettendo in risalto l'affermazione di Napolitano secondo il quale ''negli ultimi vent'anni i nostri due Paesi hanno superato molti ostacoli e instaurato un dialogo tra culture, giungendo ad accordi che garantiscono la vita delle minoranze''. In un editoriale, anch'esso pubblicato in prima pagina, l'analista di Delo Sasa Vidmajer, ricorda pero' che i rapporti tra i due Paesi hanno avuto alti e bassi, e che ''proprio lo stesso Napolitano incarna una serie di paradossi'' nella comunicazione tra Roma e Lubiana. Prima di ieri ''nessun presidente di uno Stato straniero ha mai avuto l'opportunita' di rivolgersi al parlamento sloveno, e Napolitano ha avuto questo onore per il suo impegno personale nel rafforzamento dei rapporti con la Slovenia'', scrive l'analista. ''Prima di lui, pero', nessun inquilino del Qurinale ha mai usato parole cosi' dure e offensive quando nel 2007, in occasione della Giornata del ricordo delle foibe e dell'esodo, Napolitano parlo' di slavi sanguinari''.
Nel 1992 ''l'Italia fu il primo Paese al mondo il cui presidente porto' personalmente a Lubiana il documento sul riconoscimento dell'indipendenza, ma presto divento' anche il vicino piu' difficile, e nessun altro Paese ha mostrato cosi' poco rispetto per il nuovo Stato sloveno'', afferma Vidmajer.
''Ma dopo anni di confronti - continua l'editoriale - i temi difficili si sono esauriti, e il gesto simbolico di Napolitano a Trieste due anni fa, quando si e' inchinato davanti alle vittime slovene del fascismo, ha rappresentato una svolta cruciale''.
''Una nuova qualita' nei rapporti e' ora percepibile, anche se ancora rimane molto da fare'', conclude Vidmajer, indicando, tra le altre cose, il rigassificatore di Trieste, il finanziamento della minoranza slovena in Italia e la restituzione di una serie di beni artistici rimasti in Italia dopo la caduta del fascismo.
(ANSAmed).