La nave fu costruita nel Ansaldo di Genova e dal 1938 fu in servizio come bananiera della Marina Mercantile Italiana, per essere convertita allo scoppio della Seconda guerra mondiale in un incrociatore ausiliario e impiegata in missioni di scorta.
Nel 1943 fu catturata dai tedeschi che la usarono come posamine.
Nel novembre 1944 proprio a Fiume, durante un bombardamento aereo degli Alleati, fu colpita e affondata. Recuperata dagli jugoslavi, ricostruita, e ribattezzata Galeb (Gabbiano), fu prima usata come nave scuola per gli allievi ufficiali della Marina militare, ma presto, dal 1952, diventò l'imbarcazione ufficiale di Tito, con un equipaggio di quasi 200 persone. Divenne famosa nel 1953, nel primo dei molti viaggi all'estero del fondatore del Movimento dei Non-Allineati, quando portò il presidente jugoslavo a Londra, dove incontrò anche la regina Elisabetta II. Da allora, come nave di rappresentanza presidenziale, fino alla morte di Tito nel 1980, percorse quasi 100 mila miglia, visitando diciotto Paesi, in Europa, Asia e Africa, ospitando a bordo 102 tra capi di Stato e di governo, tra i quali il leader sovietico Nikita Krusciov, il presidente americano J. F. Kennedy e il dittatore cubano Fidel Castro. È stato calcolato che Tito vi ha trascorso a bordo 308 giorni. Negli anni Novanta, dopo la dissoluzione della Jugoslavia, finì ormeggiata in stato di abbandono in un porto del Montenegro. Nel maggio 2006 la nave stava per essere venduta come rottame, ma il governo di Zagabria ne ha impedito la demolizione proclamando l'imbarcazione un patrimonio culturale.(ANSAmed).