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Migranti: Lubiana, crisi Europa alla prova dei diritti umani

In Serbia numero dimezzato, 3.800 dopo chiusura rotta balcanica

04 settembre, 20:36

(ANSAmed) - LUBIANA, 4 SET - Il presidente del parlamento sloveno, Milan Brglez, e l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, il giordano Zeid Ra'ad Al Hussein, si sono incontrati oggi a Lubiana per parlare della situazione dell'Unione europea alla prova della crisi dei rifugiati e dei fenomeni migratori.

Durante i colloqui, Al Hussein, che interverrà al Forum Strategico di Bled, ha auspicato che la serie di violazioni dei diritti umani che alcuni paesi stanno facendo in nome della sicurezza possa giungere presto a termine. In merito Brglez ha sottolineato l'impegno della Slovenia a rispettare le regole del diritto internazionale e promuovere i diritti umani e le libertà fondamentali.

Rientra in quest'ottica la candidatura del paese balcanico al vertice del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani per il prossimo anno, quando la presidenza spetterà al gruppo di paesi dell'Europa dell'est. Intanto da Belgrado fanno sapere che sono circa 3.800 i migranti e profughi presenti attualmente in Serbia. Nel darne notizia, il vicecapo del locale commissariato per i profughi Ivan Gerginov ha sottolineato come si tratti di un numero praticamente dimezzato rispetto a pochi mesi fa, quando i migranti erano oltre 7.500.

A ridurre gli arrivi è stata la chiusura della cosiddetta 'rotta balcanica' da Turchia, Grecia e Macedonia, e lo schieramento di pattuglie congiunte esercito-polizia per rafforzare i controlli alle frontiere della Serbia con Bulgaria e Macedonia.

I migranti in Serbia sono praticamente tutti ospitati in vari centri di accoglienza sparsi nel Paese. Quasi 700 figli di migranti sono andati a scuola con i loro coetanei serbi all'apertura del nuovo anno scolastico il primo settembre scorso. (ANSAmed).

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