Secondo i media, Zagabria sarebbe disposta a un compromesso bilaterale, partendo dallo stesso verdetto dell'arbitrato dello scorso giugno, ma con una clausola per proteggere i diritti dei pescatori croati nella zona contesa. Plenkovic non ha voluto né confermare né smentire queste ipotesi, che però sembrano logiche poiché la Croazia, a differenza delle attese, può ritenersi più che soddisfatta dalla decisione degli arbitri internazionali, per quanto la politica ufficiale non osa ammetterlo pubblicamente. Sebbene la contesa Baia di Pirano, nel Golfo di Trieste, sia stata assegnata per quasi 3/4 alla Slovenia, quest'ultima non ha realizzato il suo obbiettivo nazionale fondamentale, vale a dire il contatto diretto territoriale con le acque internazionali in Adriatico a spese del mare croato. La Croazia ha inoltre mantenuto la propria sovranità nell'usufrutto delle risorse naturali nel sottosuolo marino nella zona in cui alla Slovenia viene garantito il passaggio delle navi dirette nel porto di Capodistria. Anche la delimitazione nella maggior parte dei punti contesi del confine terrestre è risultata a favore della Croazia. Zagabria si era però ritirata due anni fa dall'arbitrato avendolo considerato irrimediabilmente compromesso dopo che erano emerse pressioni illegittime di Lubiana sui giudici. Plenkovic ha annunciato oggi che il premier sloveno Miro Cerar dovrebbe essere Zagabria tra due settimane, lasciando intendere che la diplomazia croata e slovena sono in contatto per preparare un primo passo verso un compromesso bilaterale.
Da Lubiana tuttavia il ministro degli Esteri Karl Erjavec ha interpretato le dichiarazioni di Plenkovic come "un primo segnale del cambiamento della posizione della Croazia", aggiungendo che per Lubiana l'unica soluzione resta la piena implementazione dell'esito dell'arbitrato. La settimana scorsa, la Slovenia ha posto il veto all'adesione della Croazia all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), dando segnali che potrebbe agire in modo analogo anche riguardo alla domanda di Zagabria di entrare nella zona Schengen. (ANSAmed).