(ANSAmed) - ZAGABRIA, 19 DIC - Croazia e Slovenia non sono
riuscite a raggiungere un accordo sulla disputa per il confine
marittimo in nord Adriatico e le posizioni dei due Paesi ex
jugoslavi restano ancora distanti. E' quanto emerso, riferiscono
I media locali, dall'incontro di oggi a Zagabria fra i due
premier, il croato Andrej Plenkovic e lo sloveno Miro Cerar,
conclusosi con un nulla di fatto.
Il governo di Zagabria si rifiuta di accettare il verdetto
dell'arbitrato internazionale emesso lo scorso giugno sostenendo
la sua illegittimita' a causa di presunte pressioni sui giudici
da parte di Lubiana. E propone la ricerca di un compromesso in
trattative bilaterali. La Slovenia al contrario insiste sulla
necessita' di rispettare tale verdetto, unico modo a suo avviso
di risolvere la disputa. Ed e' quello che ha ribadito oggi il
premier Cerar. Il contenzioso sul confine nella Baia di Pirano,
parte del Golfo di Trieste, come anche su alcuni tratti della
frontiera terrestre, pesa da anni sui rapporti fra i due Paesi
ex jugoslavi. "L'unico modo di risolvere la disputa frontaliera
e' l'accettazione del verdetto di arbitrato", ha detto Cerar in
una conferenza stampa congiunta con Plenkovic. "La Slovenia, ha
aggiunto, considera tale verdetto vincolante".
Il premier croato da parte sua ha replicato sostenendo che il
problema va risolto in una maniera accettabile da entrambe le
parti e dai due parlamenti, cosa questa che presuppone una certa
flessibilita'. "Noi vogliamo che gli esperti proseguano il
dialogo, e che si evitino atti unilaterali", ha detto. Cerar,
sottolineando come il termine ultimo per l'accettazione del
verdetto sia il 29 dicembre ha detto che la Slovenia non intende
creare alcun incidente, ma che comunque da quella data
comincera' ad applicare i termini del verdetto di arbitrato. E
il mancato rispetto del verdetto vuol dire violazione del
diritto europeo e internazionale. Per questo il premier sloveno
non ha escluso azioni legali contro la Croazia. L'arbitrato ha
assegnato per quasi tre quarti la Baia di Pirano alla Slovenia,
che tuttavia non ha raggiunto il suo obiettivo principale di
stabilire un contatto diretto con le acque internazionali in
Adriatico a spese del mare croato. (ANSAmed)