"L'accordo di re-insediamento segna una nuova pietra miliare nella cooperazione tra Slovenia e Iom", ha dichiarato Iva Perhavec, responsabile Iom in Slovenia. "Attraverso il programma, sosterremo il governo sloveno nel rispettare i suoi impegni a fornire un percorso sicuro e legale per i rifugiati siriani vulnerabili in Turchia, e nel condividere responsabilità con la Turchia come Paese ospitante per la protezione dei rifugiati", ha continuato Perhavec. Nel 2017, la Turchia è stato il primo Paese di partenza per il re-insediamento a livello globale, con 10.162 rifugiati vulnerabili re-insediati nei Paesi europei. Il re-insediamento dalla Turchia viene attuato attraverso uno stretto partenariato tra gli Stati membri dell'Ue, la Direzione generale della gestione della migrazione (DGMM), l'Unhcr e l'Iom.
Il processo di re-insediamento dalla Turchia in Slovenia inizia con il lavoro della DGMM e dell'Unhcr, che identificano, valutano e trasmettono i documenti dei rifugiati ai Paesi per l'esame del re-insediamento. Dopo alcune missioni di selezione degli Stati membri dell'Ue in Turchia, i rifugiati selezionati vengono assistiti dall'Iom per ottenere visti e documenti di viaggio, valutazioni sanitarie prima della partenza, sessioni di orientamento e gestione del viaggio. Quando i rifugiati sono pronti a partire, l'Iom facilita il loro trasferimento dalla Turchia, anche fornendo loro prodotti sanitari per persone particolarmente vulnerabili. Dopo l'arrivo dei rifugiati in Slovenia, le ong e altre associazioni forniranno ai titolari di protezione assistenza e supporto per l'integrazione nel Paese europeo. Nel 2017, 26.673 rifugiati sono stati assistiti per il re-insediamento e il trasferimento umanitario nei Paesi europei, con un incremento del 49% rispetto all'anno precedente. (ANSAmed).