(ANSAmed) - LUBIANA, 1 LUG - Nel giorno in cui ha preso il
via il pattugliamento misto della frontierra italo-slovena da
parte delle forze di polizia dei due Paesi, il governo di
Lubiana ha informato che nel mese di luglio lavorerà a una
strategia sulle migrazioni, dopo che a metà della settimana
scorsa era scaduto il termine ultimo per il dibattito pubblico
sulla bozza di documento che tratta le migrazioni legali e
illegali.
Già nell'accordo di governo era prevista una strategia
migratoria che comprendesse tutti i livelli operativi e
istituzionali e, alla luce di questo presupposto è stato
istituito un gruppo di lavoro interdipartimentale con i
segretari di Stato di tutti i ministeri, rappresentanti del
Gabinetto del Primo ministro, agenti di polizia e dei servizi
segreti, l'ufficio del governo per l'analisi e sviluppo
macroeconomico, e la Protezione civile. La strategia definirà
gli obiettivi principali nella gestione della migrazione, a
partire dall'incoraggiamento per una immigrazione qualificata e
da un controllo più rigido dell'immigrazione irregolare e
l'effettiva attuazione degli accordi bilaterali per il
rimpatrio.
In base ai dati presenti nella bozza del documento
strategico, le statistiche dimostrano che anche la Slovenia fa
parte delle tendenze migratorie globali. Nel 2017 l'incremento
migratorio di cittadini stranieri è stato positivo per il
diciannovesimo anno consecutivo: a inizio ottobre 2018 la quota
di cittadini stranieri sul totale degli abitanti era del 6,4%,
come dimostra anche l'aumento costante del numero di permessi
per la residenza permanente negli ultimi 10 anni, con Bosnia
Erzegovina, Kosovo e Serbia come primi paesi di provenienza dei
cittadini stranieri. Per quanto riguarda le migrazioni illegali,
dal 2016 si registra un aumento del numero di domande di
protezione internazionale in Slovenia: 1.308 nel 2016, 1.476 nel
2017 e 2.875 nel 2018. (ANSAmed).