(di Paola Del Vecchio)
(ANSAmed) - MADRID, 22 GEN - Di fronte ai rischi di una
generazione 'lost', Catalogna e il Marocco corrono ai ripari
contro l'elevato tasso di abbandono scolastico, che è allarmante
soprattutto fra gli studenti immigrati e nella comunità più
numerosa, appunto quella marocchina. Il governo di Rabat,
nell'ambito di un programma di aiuti ai residenti all'estero, ha
concesso per la prima volta sovvenzioni per corsi integrativi,
nell'ambito di un progetto pilota per "il rafforzamento e
l'appoggio scolastico ad alunni marocchini residenti
all'estero", che sarà sviluppato a partire da febbraio in sei
comuni catalani.
Coordinato dalla fondazione Ibn Batuta, è diretto agli alunni
delle scuole primarie e secondarie nelle località catalane con
maggiore popolazione scolastica di origine marocchina:
Barcellona, che conta 13.268 studenti marocchini; Terrassa, con
13.178; Matarò, con 8.324; Tarragona, con 7.827; Lleida, con
5.068 e Salt, con 4.552. Il numero di alunni al quale saranno
rivolti i corsi integrativi di recupero oscilla fra i 350 e i
450. L'obiettivo del programma è "lottare contro l'abbandono
scolastico di minori marocchini nelle scuole pubbliche e
migliorare la qualità dell'insegnamento, sviluppando capacità e
competenze essenziali per la loro futura integrazione", come ha
spiegato, in dichiarazioni al quotidiano La Vanguardia, Mohammed
Chaib Akhdim, il presidente della Fondazione Ibn Batuta. "La
novità è che non si tratta di classi di arabo o religione, ma di
dare sostegno in quelle materie come matematica, catalano o
spagnolo in cui gli alunni incontrano maggiori difficoltà". Sarà
la stessa fondazione, da anni impegnata sul fronte
dell'integrazione degli immigrati, a scegliere i docenti che
impartiranno le lezioni.
Nel rapporto presentato a Rabat, al ministero incaricato dei
marocchini residenti all'estero, la fondazione sottolinea che il
fine non è solo quello di ridurre l'abbandono scolastico, ma
anche le forti differenze esistenti fra alunni autoctoni e
immigrati o figli di immigrati di prima o seconda generazione.
"Spesso i sistemi di educazione e formazione non offrono un
aiuto sufficientemente efficace perché gli alunni possano
superare le difficoltà emozionali, sociali o educative e
proseguire l'istruzione o formazione", ha osservato Chaib
Akhdim. "I giovani meno preparati hanno difficoltà di
inserimento professionale, che sono state particolarmente severe
a partire dal 2009. Una debole istruzione generale o formazione
professionale penalizza il loro accesso al mercato del lavoro".
In Catalogna oltre 50.000 studenti delle scuole di ogni
ordine e grado, dalla primaria all'istruzione superiore, hanno
abbandonato lo studio. Secondo i dati della Generalitat relativi
all'anno scolastico 2009-2010, mentre nel ciclo di scuola
primaria e media Eso, si registravano 3.000 studenti marocchini
per corso, in secondaria non arrivavano a 300, oltre a 700
studenti dei cicli formativi delle medie. In mancanza di
percentuali sul tasso di abbandono scolastico, i dati indicano
che due terzi hanno abbandonato il sistema educativo; un'alta
percentuale senza conseguire un titolo di studio superiore. La
prolungata crisi economica in Spagna ha colpito tutte le
università, per cui "gli studenti marocchini hanno difficoltà
economiche per proseguire gli studi universitari". I dati
ufficiali attestano che il tasso di disoccupazione dei giovani
marocchini è doppio rispetto a quello dei coetanei spagnoli.
(ANSAmed).