(ANSAmed) - MADRID, 27 APR - L'alta velocità, della quale la Spagna ha la seconda maggiore linea al mondo per estensione, entra in campagna elettorale e diventa terreno di disputa fra i partiti, in vista delle elezioni regionali e amministrative del 24 maggio e delle politiche dell'autunno prossimo. Il partito degli 'indignados' di centro-destra Ciudadanos ha inserito nel programma elettorale lo stop agli investimenti nell'infrastruttura, almeno nei tratti in cui non registra un rapporto equilibrato fra costi e benefici, considerato l'alto costo dei biglietti e la bassa utenza. Da parte sua il governo del PP sostiene che l'Ave (Tav) è un investimento con un ritorno sociale, ambientale ed economico, sul quale continuerà a scommettere fino a collegare tutte le province del Paese.
La Spagna ha la rete di alta velocità più ampia d'Europa, attualmente di 2.515 km con altri 1.300 km in fase di costruzione, secondo i dati dell'International Union of Railways, citati da El Pais. Secondo i programmi di Adif, il gestore pubblico dell'infrastruttura, restano da realizzare 1.702 km, localizzati soprattutto lungo il corridoio Mediterraneo (Tarragona, Valencia, Alicante e Murcia); nella cosi detta Y basca (Vittoria-Bilbao-San Sebastian-Irun in Francia) e lungo il corridoio nord (Valladolid-Burgos-Vittoria) e Leon-Gijon; e nel corridoio nordovest, da Zamora a Ourense, in Galizia. L'infrastruttura è costata finora oltre 45,120 miliardi di euro ed è previsto un investimento di 13,082 miliardi di euro nel piano delle infrastrutture 2012-2024, per completare la rete. Tuttavia la Spagna è il fanalino di coda nell'uso dell'alta velocità da parte dei cittadini fra gli 8 Paesi europei con più chilometri di linea, secondo l'esperto del sistema ferroviario Enrique Castillo, dell'Università della Cantabria, che denuncia "una domanda sovrastimata". E mentre il ministro delle Infrastrutture, Ana Pastor, ha annunciato nei giorni scorsi la licitazione di opere per la Tav per 2,4 miliardi, pari al 64% del capitolo opere pubbliche nell'esercizio 2015, dai partiti dell'opposizione si levano voci sempre più critiche. Unici a favore, i socialisti del Psoe, che danno priorità agli investimenti nel corridoi Mediterraneo e Atlantico e ai collegamenti con il nordovest. Secondo Podemos, la Tav è invece parte "della vecchia cultura del mattone" e, se governeranno, gli 'indigndos' promettono di valutare linea per linea gli investimenti previsti, favorendo una nuova politica dei prezzi contenuti per incentivare l'uso dei treni ad alta velocità.
Secondo Izquierda Unida, che in molte occasioni ha chiesto in Parlamento una moratoria dei nuovi investimenti, quello dell'Ave "è un modello finito" e va piuttosto migliorata la rete dei treni regionali e di prossimità. Per il partito di centro Union Progreso y Democracia (UPyD), la Tav "è stata un grande errore strategico", perché molto caro, "ignora i grandi assi di trasporto merci come il corridoio Mediterraneo e i collegamenti con l'Europa" e "non può essere un servizio redditizio, perché è una rete tracciata per decisioni politiche aliene alle priorità e alla razionalità economica".(ANSAmed).