Il possibile scenario del dopo voto amministrativo e regionale del 24 maggio che delineano i sondaggi è arduo da decifrare. L'assalto di Podemos e Ciudadanos che a sinistra e al centro si presentano come gli eredi della rivolta degli indignados del 2011 (il '15-M') vede Madrid e Barcellona in bilico. Madrid potrebbe restare al Pp, ma costretto a una coalizione con Ciudadanos. Barcellona potrebbe passare nelle mani di una coalizione guidata da Podemos. Se i sondaggi non falliranno come alle politiche inglesi - ma Rajoy lo spera e scommette su un 'effetto Cameron' grazie alla ripresa - sarà la fine delle maggioranze assolute di destra e sinistra che hanno governato il paese dalla morte di Franco. E l'inizio di un era di coalizioni fra 'vecchio' e 'nuovo'. L'ultimo sondaggio Cis da al PP in intenzioni di voto nazionali il 25,6% contro il 44,63% alle politiche del 2011. Il Psoe di Pedro Sanchez è al 24,3% (28,76% nel 2011), Podemos di Pablo Iglesias il 16,5% (in picchiata però dopo il 23% di gennaio), a Ciudadanos di Albert Rivera - il "genero ideale di tutte le mamme spagnole" - il 13,8% (era solo al 5,2% in gennaio).
Il voto di domenica sara' una prova generale per le politiche di novembre che potrebbero cambiare il volto del paese. Il rischio è che in molte città e regioni il 24 maggio si apra una fase di difficile governabilità. Come in Andalusia, dove dalle elezioni di marzo la socialista Susana Diaz non riesce a ottenere l'investitura in un parlamento frammentato. "Il caos andaluso, avverte l'analista Eric Juliana - agita lo spettro di un paese ingovernabile". Ma tutto è nuovo o quasi nella Spagna politica del 2015. Le previsioni sono fragili e non escludono possibili colpi di scena. Podemos, che in gennaio sembrava lanciatissimo verso il secondo o perfino il primo posto nella politica del paese ora perde colpi. L'ideologo del partito Juan Carlos Monedero si è dimesso con fracasso accusando i nuovi leader di farsi divorare dallo star-system, di stare di più nei salotti buoni della tv dove Iglesias dilaga giorno e notte soprattutto dopo la vittoria di Syriza in Grecia che accanto ai 'compagni'.
Iglesias in un intervista al Mundo ha detto che "il populismo di sinistra è la chiave per il cambio". Dopo gli lacrime e sangue da cui il paese sta uscendo tutti rileva El Pais ormai hanno in programma le proposte degli ex indignados: stop alla corruzione endemica, freno a espulsioni e strapotere delle banche, rigenerazione politica, solidarietà con le vittime della crisi.
La vera grande novita' del voto del 24 potrebbe essere però Ciudadanos non esclude l'ambasciatore italiano Pietro Sebastiani. Il movimento del "liberalismo tranquillo" e delle 'mani pulite' di Rivera è nuovo in Spagna ma da 8 anni esiste in Catalonia. Potrebbe essere decisivo per la governabilità dopo il 24 maggio. Alle sue condizioni. La prima: 'tolleranza zero con i corrotti'. (ANSAmed).