(di Francesco Tedesco)
NAPOLI - In Paesi come Croazia, Slovenia, Macedonia e Ucraina, si studia lo spagnolo. Ma non per gustarsi in lingua originale i classici di Cervantes o Garcia Marquez, bensì per la mania delle telenovelas sudamericane che sta invadendo le case dei Paesi balcanici e che non vengono doppiate, come avviene sulla tv italiana, ma passano in lingua originale con i sottotitoli. Lo ha scoperto un professore di spagnolo dell'Università di Zagabria, in Croazia, che, come riporta il quotidiano spagnolo El Pais, ha "indagato" sul repentino boom delle iscritte al suo corso. Già, iscritte, perché le languide storie d'amore delle telenovelas interessano maggiormente le ragazze e infatti a Zagabria c'è un solo studente iscritto al corso di spagnolo per ogni 60 studentesse. Ma anche i pochi ragazzi iscritti al corso svelano motivazioni "da telenovela" dietro la loro scelta: "Studio lo spagnolo - spiega Dominik Rajacic - perché guardo "Rubi", "Acorrallada" e "Mariana" con mia madre". Stessa motivazione alla base delle scelte accademiche di Ana Krce Ivancic, la cui passione per la lingua di Cervantes si deve agli episodi di "Esmeralda" e di "Pasion De Gavilan", quest'ultima telenovela sta seducendo la Croazia sbaragliando tutta la concorrenza in prima serata. Gordana Matic, docente all'Università di Zagabria e una delle organizzatrici del Festival del Cortometraggio Europeo di Zagabria, ammette che la lingua e la cultura ispanica vivono in Croazia soprattutto grazie alle telenovelas: "Le nostre allieve - dice - arrivano da noi sedotte dalle eroine sudamericane della tv e poi tocca a noi farle scoprire scrittori sudamericani come Leopoldo Marechal, Juan José Arreola o Augusto Monterroso". La stessa docente ammette di non essersi persa un episodio di "Kassandra", la telenovela più diffusa al mondo (128 paesi) e che già negli anni '90, durante la guerra di Jugoslavia, provocava delle tregue informali perché nessuno voleva perdersene un episodio. Alla fine, riflettono le docenti di spagnolo, la lingua si studiava all'inizio del XX secolo per leggere Cervantes, Quevedo, Lope e Juan de la Cruz, mentre alla fine del '900 erano stati Borges, García Márquez, Cortázar e Vargas Llosa a provocare interesse per l'idioma ispanico. I tempi cambiano e anche la tv può aiutare a diffondere lo spagnolo nel mondo.(ANSAmed).