Fra polemiche e contestazioni, anche contro la monarchia dei Borbone e l'ex-re Juan Carlos presente oggi alla prima corrida, tori e toreri sono tornati in Donostia dopo due anni di divieto imposto dalla vecchia giunta comunale degli indipendentisti di Bildu. Come in Catalogna - dove la corrida è stata vietata 5 anni fa - la Fiesta Nacional è vista nei Paesi Bschi come una manifestazione 'imperialista' spagnola dagli indipendentisti, pronti ad allearsi con gli animalisti per metterla al bando. Oggi insieme hanno manifestato contro le "torture" ai tori ma anche per l'abolizione della monarchia spagnola. Bildu ha perso le comunali in maggio e San Sebastian ora è governata da un coalizione fra nazionalisti del Pnv e socialisti. E la corrida, per di più trasmessa in diretta dalla tv pubblica Tve, è tornata ad essere il 'clou' della celebre Semana Grande Donostiarra di agosto. Meno pro-corrida del premier popolare Mariano Rajoy - che l'ha dichiarata Patrimonio Artistico Nazionale - socialisti e nazionalisti non sono stati insensibili ai dati economici forniti dalla camera di commercio: dal 2000 le corride hanno attirato in media ogni anno 65mila spettatori e portato 120 milioni all'economia locale. La Plaza de Toros della città basca oggi registrava praticamente il tutto esaurito. Per il settore taurino la 'vittoria' di San Sebastian è un balsamo dopo i rovesci subiti nelle grandi città, da Madrid a Saragozza, da Valencia a La Coruna, conquistate in maggio da Podemos. I sindaci post-indignados hanno preso posizione contro la corrida, annunciando divieti e tagli di fondi pubblici. Una svolta che ha ridato le ali agli animalisti, pronti a buttarsi nelle arene per denunciare i toreri 'assassini'. Come a Marbella, dove domenica il celebre torero Morante de la Puebla, infuriato per l'irruzione di due crociati anti-corrida, per protesta ha deciso di 'graziare' il toro contro il quale combatteva. Nei giorni scorsi il matador Sebastian Castella a nome dei colleghi ha denunciato una "persecuzione politica" contro i toreri e il settore taurino "vilipesi ogni giorno nei media": "si viola il nostro diritto all'onore chiamandoci 'assassini', ci privano del nostro diritto al lavoro chiudendo le arene per il capriccio di gente che in nome di un presunto progresso pensa di poter privare di liberta' un popolo, e milioni di aficionados".
Castella ha invitato i pro-corrida a scendere in piazza per contrastare gli animalisti, che preparano a Madrid una grande manifestazione il 12 settembre contro il famoso Toro de la Vega di Tordesillas. Nella cittadina vicina alla capitale da secoli ogni anno un toro viene inseguito e alla fine ucciso, davanti a migliaia di spettatori, da decine di abitanti armati di lance.(ANSAmed).