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Bombe italiane su Barcellona, pagina buia Guerra Civile

In documentario famiglie vittime catalane, Roma chieda scusa

01 ottobre, 16:52

(di Francesco Cerri) (ANSAmed) - MADRID, 1 OTT - Tre giorni di bombardamenti a tappeto contro Barcellona, dalle 22.00 del 16 marzo alle 15.19 del 18, 41 ore d'inferno per la popolazione della capitale catalana sulla quale per ordine di Benito Mussolini i Savoia Marchetti 79 italiani sganciarono 44 tonnellate di bombe.

Fu una strage di civili, soprattutto donne e bambini, 900 morti e 1500 feriti. Il bombardamento di Barcellona rimane una delle pagine più buie, ma quasi dimenticata, del coinvolgimento dell'Italia fascista al fianco del futuro dittatore Francisco Franco e del suo sollevamento contro la Seconda Repubblica spagnola, soffocata nel sangue della Guerra Civile del 1936-39.

Un documentario della giornalista spagnola Monica Uriel presentato al Memorial Democratic della Generalitat di Catalunya a Barcellona riporta i riflettori sui drammatici fatti del 1938.

Le famiglie delle vittime chiedono all'Italia un gesto morale per chiudere 'la ferita': che chieda scusa, come lo stato tedesco ha fatto nel 1999 per la strage di Guernica perpetrata dai caccia nazisti, immortalata dal terribile quadro di Pablo Picasso.

In "Barcelona, ferida aberta" Monica Uriel ricostruisce con le crude immagini di archivio della Filmoteca di Catalunya, le analisi di storici e le testimonianze di una, allora, bambina ferita nel cortile della scuola e del figlio di una vittima, il calvario dei civili di Barcellona, una delle ultime sacche di resistenza all'avanzata di Franco, aiutato da Mussolini e Hitler.

L'ordine di "martellare" la 'rossa' Barcellona, già attaccata dal vascello italiano Eugenio di Savoia nel febbraio 1937, era venuto direttamente dal duce in un telegramma al generale Velardi capo della Aviazione Legionaria di stanza a Maiorca: "Iniziare da stanotte azione violenta su Barcellona, con martellamento diluito nel tempo". I Marchetti Savoia vennero lanciati sulla città repubblicana praticamente indifesa a ondate, ogni tre ore.

Il martellamento si interruppe dopo le proteste internazionali per ordine di Franco in un altro telegramma a Velardi: "Urgentissimo. Generalissimo ordina sospendere bombardamento".

Quello di Barcellona è stato il primo attacco a tappeto della storia contro la popolazione civile di una grande città europea. Nel 2013 l'Audiencia Nacional di Barcellona su denuncia di una ssociazione di italiani in Spagna, AltraItalia, ha avviato un'inchiesta penale per crimini di guerra e chiesto l'aiuto della autorità italiane. Che secondo gli avvocati della parte civile, Newton Bozzi e Jaume Aseus, è mancato. "Nel 2015 la giustizia italiana ha ritenuto conclusa la rogatoria spagnola argomentando che il ministero della difesa 'non è in grado di fornire' la lista dei piloti dell'Aviazione Legionaria" precisa Uriel: 75 anni dopo i bombardamenti di Barcellona "l'Italia non ha ancora chiesto scusa". Il filmato si conclude con l'incontro fra Alfons Canovas, figlio di José, ucciso dalle bombe italiane, e Rosina Costa, figlia di Luigi, uno dei piloti italiani. "Si può perdonare, sussurra Canovas, dimenticare mai".(ANSAmed).

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