La due giorni a Madrid del congresso Ppe, che segna anche il grande ritorno di Silvio Berlusconi sulla scena politica europea, interviene proprio mentre in Portogallo la situazione si fa difficile per l'alleato Pedro Passos Coelho, vincitore ma senza maggioranza assoluta alle politiche del 4 ottobre, che rischia di dover cedere il governo a una 'atipica' coalizione fra Ps e sinistra radicale in nome del "tutti contro il centrodestra". Il timore è che una situazione fotocopia dopo il 20 dicembre - con un governo socialisti-Podemos - faccia perdere alla famiglia europopolare anche il bastione spagnolo. "Non ho il minimo dubbio che il Psoe sia pronto ad allearsi con chiunque perchè non governiamo" ha tuonato oggi Rajoy. Una sconfitta che sarebbe dolorosa per il Ppe. Dai tempi di Josè Maria Aznar il Partido Popular è una colonna della famiglia europopolare. Da qui la scelta di Madrid per la grande messa del Ppe. "I leader europopolari sono qui per certificare che le cose in Spagna sono state fatte bene" ha chiarito il segretario Ppe Antonio Lopez. Quattro anni fa "la Spagna era il grande ammalato dell'Europa, per la disastrosa eredità del socialista José Luis Zapatero: oggi è un esempio per l'Ue" ha detto il presidente Joseph Daul. "Il governo spagnolo parla poco e fa molto, non come quello italiano, che parla molto e fa poco" ha sintetizzato il vicepresidente uscente del Ppe Antonio Tajani, che domani sarà confermato nell'incarico. Oltre alle dichiarazioni dei leader a sostegno di Rajoy, che ha fatto uscire la Spagna dal tunnel della crisi ereditata da Zapatero, il Congresso deve adottare anche una risoluzione sulla difesa dell'integrità territoriale dei paesi membri. Un chiaro appoggio a Madrid nel braccio di ferro con il presidente secessionista catalano Artur Mas.
Domani per Rajoy sarà il grande momento della foto di famiglia, che senz'altro avrà spazio nella campagna elettorale, circondato dai 'signori' del centrodestra Ue, dalla cancelliera tedesca Angela Merkel al presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, ai leader dell'opposizione di Francia e Italia Nicolas Sarkozy e Silvio Berlusconi. Per il leader di Fi, Madrid segna la grande prima volta in Europa dopo i guai giudiziari e la restituzione del passaporto. Dopo un anno di purgatorio rientra dalla porta grande. In mattinata domani interverrà davanti al congresso accanto agli altri leader europopolari. Per Ncd parlerà Angelino Alfano. Poi Berlusconi vedrà Rajoy, Daul, il capogruppo europeo Manfred Weber, sembra anche Merkel. Le ruggini del passato spiega Tajani "sono superate". Il ritorno dell'alleato Berlusconi, rileva una autorevole esponente europopolare, è visto da molti come la carta più efficace per frenare l'ascesa della Lega in Italia in un momento in cui il Ppe, ha sottolineato oggi Daul, vede crescere la minaccia dei "populismi di destra e di sinistra".(ANSAmed).