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Secessione Catalogna, è guerra aperta Madrid-Barcellona

ancora fumata nera per Mas, Felipe VI 'paese vuole unità'

12 novembre, 18:23

(di Francesco Cerri) (ANSAmed) - MADRID, 12 NOV - Barcellona e Madrid, Artur Mas e Mariano Rajoy, catalanismo e nazionalismo spagnolo, come due treni lanciati l'uno contro l'altro fino a un dramatica punto di collisione annunciato.

Così gli analisti spagnoli, e non solo, vedono ormai la crisi della indipendenza della Catalogna, all'indomani del 'diktat' della corte costituzionale spagnola al parlamnto e al governo catalani, di non fare un altro passo avanti verso l'indipendenza pena la sospensione e l'incriminazione dei loro dirigenti, e del 'disobbediremo' venuto in risposta da Barcellona.

La situazione si è ulteriormente complicata con la seconda fumata nera oggi nell'elezione del presidente catalano. Il secessionista Artur Mas, candidato alla propria successione, non ce l'ha fatta. Ha ottenuto 62 'si', i voti della sua lista Junts Pel Si, contro 73 'no'. Non è ancora riuscito a convincere la seconda lista secessionista, quella degli anti-capitalisti della Cup, 10 seggi, a votarlo. Ma le trattative continuano, ha confermato il leader Cup Antonio Banos. La pazienza del President però inizia a esaurisrsi. Mas ha avvertito che se lo stallo continuerà, in piena crisi con Madrid, la Catalogna potrebbe tornare al voto. "Lo scenario di nuove elezioni non è il migliore ma se si deve votare di nuovo, ha ammonito, si voterà". Per il campo indipendentista, dopo la maggioranza assoluta conquistata in parlamento il 27 settembre, sarebbe un rischio forte. Ma se la Catalogna non avrà un presidente entro il 9 gennaio il ritorno alle urne sarà automatico. Intanto si paralizzerebbe il processo verso l'indipendenza avviato lunedi con la risoluzione del Parlament. Al terzo turno - non c'è ancora una data - la Cup potrebbe cedere e Mas farcela. La collisione con Madrid si farebbe inevitabile. La mozione del parlamento catalano, sospesa da Madrid - ma che governo e maggioranza parlamentare a Barcellona intendono portare avanti comunque - prevede che entro 30 giorni dalla formazione del nuovo esecutivo inizi l'iter per l'adozione delle prime tre leggi in vista della futura repubblica catalana: processo di secessione, fisco, sicurezza sociale. La Consulta di Madrid ha avvertito Mas e altri 20 dirigenti catalani che rischiano destituzione e incriminazione per 'disobbedienza' se non si fermano. Il premier popolare espagnolo Mariano Rajoy, con l'appoggio degli altri due grandi partiti 'spagnolisti', Psoe e Ciudadanos, e di re Felipe VI - "il paese vuole unità" ha detto oggi - è determinato a impedire ad ogni costo la secessione facendo ricorso a "tutto l'armamentario dello stato di diritto". A 40 anni dalla morte del dittatore Francisco Franco, la Spagna, avverte El Pais è entrata in una "dinamica infernale". Pubblico parla di "scontro fra due treni", di cui lo stesso Pp di Rajoy teme un possibile effetto boomerang alle politiche spagnole del 20 dicembre, il Financial Tines di "follia" e di "collisione pericolosa". E agenti 'spagnolisti' anonimi della polizia catalana già avvertono nel settimanale Interviù che non obbediranno al governo di Barcellona.(ANSAmed).

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