A sua volta Iglesias, dopo la riunione, ha espresso "profonda delusione" e oggi ha annunciato che la base del suo partito sarà chiamata a votare tra il 14 e il 16 aprile sull'opportunità di sostenere o meno un accordo per formare un nuovo governo di coalizione con il Psoe e Ciudadanos, lascando però capire di essere lui stesso contrario ad un accordo del genere. Alla riunione Iglesias ha ieri presentato un documento con 20 proposte che, invece di avvicinare le posizioni, sembra aver interrotto il dialogo. In particolare, riporta El Pais, Iglesias chiede per la Catalogna un referendum sulla sua autodeterminazione - cui si oppongono fermamente sia il Psoe che Ciudadanos - nonché l'esclusione di Ciudadanos da un ipotetico governo.
E al termine di oltre due ore di negoziati, ieri sera il vice segretario generale di Ciudadanos, José Manuel Villegas ha detto che "la prospettiva é che non ci sarà un accordo", sottolineando poi che il patto sottoscritto con il Psoe é ancora in vigore.
Rivera ha inoltre poi affermato ad Antenna 3 che "non ha senso" convocare nuovi incontri a tre, se Podemos insiste con le sue proposte.
La palla passa così ora alla base di Podemos, mentre il premier uscente, Mariano Rajoy, dopo aver rinunciato a gennaio al tentativo di formare un nuovo governo in mancanza del necessario sostegno parlamentare, aspetta che maturino gli eventi. Il suo Partito Popolare viene dato dai sondaggi in lieve crescita, e potrebbe avere ora la possibilità di giocarsi nuove carte all'ultimo minuto. (ANSAmed).