In precedenza, il monarca aveva incontrato il leader del Psoe, Pedro Sanchez, che lo aveva informato che anche la proposta in extremis fatta ieri mattina non aveva raccolto il sostegno necessario. Il leader socialista ha accusato in particolare il leader della formazione post-indignados Podemos, Pablo Iglesias insieme al premier Rajoy di non avere voluto formare un governo di coalizione, per la loro mancanza di volontà.
I socialisti si erano già sottoposto al voto del Congresso il 2 e il 4 marzo scorso, e in entrambi i casi avevano ottenuto solo i voti del suo partito, di Ciudadanos (con il quale aveva firmato un patto almeno fino a questo settimana) e della Coalition Canaria. Lo scorso 12 aprile il re aveva deciso di ricevere nelle giornate di lunedì e martedì i vari rappresentanti politici del Parlamento per vedere se poteva trovare un candidato premier in grado di ottenere il sostegno del Congresso oppure passare inevitabilmente allo scioglimento del Parlamento e indire dunque nuove elezioni. Dopo l'incontro con il monarca, Pedro Sanchez ha annunciato che il re gli avrebbe "raccomandato" di non portare avanti una campagna elettorale di accuse su quanto avvenuto in questi mesi ma mirata a discutere proposte sul "futuro" del Paese.
Le ultime elezioni politiche si erano svolte il 20 dicembre scorso, rompendo di fatto decenni di bipartitismo, ed innescando una crisi politica senza precedenti. Uno stallo politico concretizzatosi a gennaio quando il premier uscente, Rajoy, aveva rinunciato al tentativo di formare un nuovo governo in mancanza del necessario sostegno parlamentare. I successivi tentativi di Sanchez non sono riusciti a coagulare il sostegno necessario ad un nuovo esecutivo, fino alla giornata di ieri, che ha sancito il fallimento delle consultazioni. (ANSAmed).