I due sposini freschi di cerimonia sono ospiti del centro rifugiati della città, che è appunto enclave spagnola in Marocco. La notizia, riportata dal quotidiano in lingua araba Assabah, scuote la comunità islamica. Il paese a nord, sulla costa mediterranea marocchina, si candida a diventare terra promessa oltre che per chi tenta di raggiungere l'Europa, anche per gli omosessuali che vogliano regolarizzare il loro rapporto.
Secondo il quotidiano ci sarebbero circa 140 coppie di omosessuali marocchini, provenienti dalle città di Tangeri e Tetouan, pronte a raggiungere anche l'altro presidio spagnolo, Septa, che pure ospita un centro per rifugiati. La domanda di matrimonio diventerebbe così un lasciapassare veloce per varcare le colonne d'Ercole ed entrare in area Schengen, più precisamente per raggiungere i Paesi Bassi. Esiste infatti una convenzione europea che obbliga la penisola iberica ad accordare agli omosessuali lo status di rifugiati.
Un nuovo fenomeno, in linea con i tempi, che rischia di creare ulteriori tensioni diplomatiche tra Spagna e Marocco. In Marocco l'omosessualità è reato: secondo il codice penale, un musulmano sorpreso in atti di presunta omosessualità rischia fino a tre anni di prigione. (ANSAmed).