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Voto galiziani e baschi chiave per governo Spagna

Da elezioni domenica possibile terremoto politico a Madrid

21 settembre, 13:29

(di Francesco Cerri) (ANSAmed) - MADRID, 21 SET - Madrid guarda intensamente a Nord, nella speranza che dalle elezioni regionali basche e galiziane di domenica venga un provvidenziale scossone in grado di porre fine alla infinita crisi politica del paese.

I principali leader nazionali da giorni fanno campagna a tamburo battente nelle due regioni atlantiche, convinti che il risultato di domenica sera avrà un impatto diretto sugli equilibri a Madrid. Gli ultimi sondaggi prevedono una vittoria del Pp del premier spagnolo Mariano Rajoy in Galizia, dove il presidente uscente Alberto Nunez Feijo dovrebbe restare al potere con una maggioranza assoluta di seggi nel parlamento regionale, e una nuova sconfitta dei socialisti, che dovrebbero subire il sorpasso di Podemos e dei suoi alleati locali.

Nel Paese Basco le inchieste danno al primo posto il premier uscente, il nazionalista moderato Inigo Urkullo del Pnv, e al secondo Podemos, che anche qui supererebbe il Psoe, che perderebbe metà circa dei suoi 16 seggi attuali. Il Pp, da sempre debole nel Paese Basco, si manterrebbe sui 9-10 seggi.

Se le urne confermeranno i pronostici dei sondaggi, il voto di baschi e galiziani potrebbe provocare un terremoto politico a Madrid. La poltrona del contestato leader socialista Pedro Sanchez, che già ha firmato alle politiche di dicembre e giugno i due peggiori risultati storici del partito, sarebbe ad alto rischio. La presidente dell'Andalusia Susana Diaz appoggiata da diversi baroni territoriali del Psoe - prevedono diversi analisti - potrebbe subentrargli con un blitz interno in un consiglio federale del dopo elezioni. Con l'uscita di scena di Sanchez le speranze di Rajoy di formare un nuovo governo si farebbero più consistenti.

Il patto di investitura con Ciudadanos gli garantisce 170 voti su 350 nel Congresso. Dopo le elezioni si ipotizza un accordo anche con il Pnv, che ha 5 deputati a Madrid.

E dall'opposizione un Psoe targato Diaz potrebbe dare via libera in nome della governabilità e dell'interesse del paese a un esecutivo di minoranza Pp. Una opzione che Sanchez ha sempre graniticamente rifiutato, con il rischio di fare tornare il paese alle urne a Natale, per la terza volta in un anno.

"L'andalusa Susana Diaz ha dissotterato l'ascia di guerra per scalzare Sanchez" scrive La Vanguardia: "I critici dell'attuale segretario avvertono che nelle circostanze attuali è meglio per il Psoe un governo debole di Rajoy che ripetere le elezioni, con il rischio di un risultato disastrose per il futuro del partito".

Insomma guadagnare tempo per preparare la "rigenerazione" del Psoe spagnolo, infangato come il Pp dagli scandali di corruzione, ed evitare di essere divorati da Podemos come il glorioso Pasok in Grecia da Syriza. Anche per il Pp il risultato del voto in Galizia potrebbe lanciare la corsa al rinnovamento: Feijo, 50 anni, uscirebbe molto rafforzato dal voto, come unico vincitore con maggioranza assoluta di una elezione dall'esplosione del bipartitismo spagnolo alle politiche del dicembre scorso. Si confermerebbe con forza come futuro candidato alla successione di Rajoy alla guida del Pp.(ANSAmed).

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