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Spagna verso governo, scende in campo re Felipe

consultazioni dopo vertice Psoe,se astensione via libera a Rajoy

11 ottobre, 19:04

(di Francesco Cerri) (ANSAmed) - MADRID, 11 OTT - Un paradosso della 'nuova' politica madrilena: dopo avere aspettato invano un nuovo governo per 10 mesi di paralisi istituzionale, gli spagnoli ora si preparano ad uno sprint finale dei loro politici per cercare di uscire dalla crisi in pochi giorni prima della scadenza del 31 ottobre.

Re Felipe VI ha annunciato che terrà il 234 e 25 le consultazioni con i leader dei partiti. Il giorno prima, il 23, dovrebbe riunirsi il Consiglio federale del Psoe, che dovrà decidere se optare per l'astensione sulla fiducia al premier uscente il popolare Mariano Rajoy o tornare alle urne, per la terza volta in un anno a Natale. Le elezioni saranno convocate automaticamente se non ci sarà un nuovo premier il 31 pttobre.

I socialisti promettono ai socialisti un disastro se si andrà alle urne, la perdita di 20 seggi su 85, il 'sorpasso' di Podemos e la netta vittoria di Rajoy. Nonostante queste fosche previsioni la riunione del vertice socialista sarà "da infarto" prevede Abc. Il fronte del "no è no!" ad ogni costo a Rajoy resta forte anche dopo la caduta di Pedro Sanchez - il segretario defenestrato dai 'baroni' del Psoe il primo ottobre - accusato dal presidente della direzione provvisoria - Javier Hernandez di avere 'podemizzato' il partito. Se dalla nuova incandescente riunione del Consiglio Federale - dopo quella tempestosa del primo ottobre che ha spaccato in due il partito - verrà luce verde all'astensione re Felipe martedì 25 darà l'incarico a Rajoy. La presidente del Congresso dei deputati Ana Pastor convocherà una prima plenaria di due giorni per l'investitura il 26 o il 27. Rajoy perderà il primo voto di fiducia, a maggioranza assoluta, il 27 o il 28. Il secondo voto, a maggioranza semplice, sarà convocato 48 ore dopo cioè il 29 o il 30 ottobre. Se scatterà l'astensione socialista il 31 allo scoccare del gong delle nuove elezioni Mariano Rajoy sarà stato eletto nuovo premier nel pieno delle funzioni, con i voti di 170 deputati su 350 (Pp, Ciudadanos e Coalicion Canaria) e un numero ancora non chiaro di astenuti fra gli 85 Psoe. Diversi di loro hanno minacciato di non rispettare la disciplina di gruppo e di votare comunque contro. Il 40% dei deputati socialisti, prevede La Razon, potrebbe disobbedire. Aprendo una ulteriore falla per l' unità del partito, già minacciata dai socialisti catalani. Ma 11 astensioni bastano perché Rajoy sia eletto e formi poi un governo di minoranza Pp. Dopo l'esacerbazione frontista dei toni di Sanchez, i nuovi padroni del partito - guidati da Susana Diaz, la presidente andalusa - avrebbero voluto più tempo per cercare di ricucire le ferite interne.La scadenza del 31 ottobre non lo consente. E dall'esterno anche Podemos preme sui dirigenti socialisti. Pablo Iglesias ha minacciato di fare cadere i presidenti regionali Psoe eletti con i voti dei post-indignados se daranno via libera a Rajoy. Per l'astensione, e l'uscita della Sapgan dalla sua crisi infinita, dovrebbe giocare però la poca voglia degli onorevoli Psoe di tornare alle urne, con le previsioni catastrofiche dei sondaggi e il serio rischio di perdere il seggio.(ANSAmed).

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