(ANSAmed) - STRASBURGO, 20 GIU - La Spagna deve rafforzare le
misure contro la tratta di esseri umani destinati allo
sfruttamento lavorativo, un problema probabilmente molto più
vasto di quanto facciano apparire i dati ufficiali.
La richiesta e l'analisi sono contenute nel rapporto di
monitoraggio di Greta, organo anti tratta del Consiglio
d'Europa, in cui è esaminata la situazione del Paese fino allo
scorso marzo. I dati forniti dalle autorità spagnole indicano
che nel 2015, primo anno in cui sono state rilevate le vittime
di tratta per sfruttamento lavorativo, le persone finite nelle
mani del caporalato sono state 134, di cui 97 uomini. Lo stesso
anno le vittime di tratta per sfruttamento sessuale sono state
133. L'anno dopo la Spagna ha identificato in totale 193 vittime
di tratta, 148 per sfruttamento sessuale, 25 per manodopera, 15
costrette ad attività criminali, 4 per matrimoni forzati e una
forzata a mendicare. Inoltre tra il 2013 e il 2016 la Spagna ha
identificato 42 minori vittime di tratta.
Ma secondo Greta tutti questi dati non riflettono la realtà
sul traffico di esseri umani in Spagna, perché il Paese non ha
un approccio mirato a identificare e combattere tutte le forme
di tratta, perché si concentra soprattutto su quella che ha come
obiettivo lo sfruttamento sessuale delle vittime, ma anche
perché l'identificazione formale delle vittime è ancora compito
esclusivo delle forze dell'ordine, e condotto nell'ambito di
indagini. Greta raccomanda alla Spagna di incrementare il numero
di ispezioni del lavoro, in particolare per i lavori agricoli e
domestici, come misura preventiva contro la tratta per
sfruttamento di manodopera. (ANSAmed).