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Governo spagnolo aumenta investimenti in Catalogna

Ma Puigdemont e indipendentisti ribadiscono no a legge Bilancio

11 gennaio, 14:59

MADRID - Il Governo spagnolo aumenterà del 18% gli investimenti in Catalogna, applicando per la prima volta quanto previsto dallo Statuto di autonomia, per convincere gli indipendentisti di Erc e il PdeCat in parlamento a votare la legge di Bilancio. E' quanto hanno anticipato fonti governative citate oggi da El Pais.

L'intenzione dell'esecutivo è che la Finanziaria, varata oggi dal Consiglio dei ministri, porti a compimento lo Statuto di autonomia, che prevede equiparare gli investimenti dello Stato in Catalogna al peso del Pil della regione sull'economia spagnola.

L'esecutivo minoritario di Pedro Sanchez è deciso a combattere fino alla fine in Parlamento la battaglia per l'approvazione della legge di Bilancio, pur non avendo i voti sufficienti. Per ottenere l'appoggio decisivo dei partiti indipendentisti, l'esecutivo agita lo spettro di elezioni anticipate, con il rischio di un governo di centro-destra Pp, Ciudadanos e Vox, che applicherebbe in maniera dura l'art. 155 della Costituzione, con il commissariamento della regione.

Tuttavia, i partiti indipendentisti continuano a reclamare "gesti politici" per i leader indipendentisti in carcere preventivo da oltre un anno e in vista del giudizio per il processo secessionista, previsto per fine gennaio o inizio febbraio. Ma Madrid ha ribadito che non ci sono margini su questo fronte, data la separazione fra poteri esecutivo e giudiziario.

Da Waterloo, dove hanno avuto un incontro oggi a mezzogiorno, l'ex presidente catalano Carles Puigdemont e l'attuale presidente Quim Torra hanno ribadito che non appoggeranno la legge di Bilancio dello Stato, in mancanza di gesti concreti da parte dell'esecutivo di Sanchez. "Si tratta di una soluzione politica a un conflitto politico e questo non riguarda il negoziato di partite di bilancio", ha affermato Puigdemont, citato dalla tv nazionale RTVE.

Da Ginevra, dopo una riunione odierna con la segretaria generale di Esquerra Republicana di Catalunya (Erc), Marta Rovira - riparata in Svizzera dal marzo scorso - il numero tre del partito e vicepresidente del governo catalano, Pere Aragones, ha a sua volta mantenuto il 'no' alla Finanziaria. "Se Pedro Sanchez vuole il nostro appoggio, dimostri di essere diverso dal Partido Popular", ha sostenuto Aragones, citato dalla televisione pubblica catalana TV3.

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