Kamel ha sottolineato che uno sguardo al presente e al futuro non può prescindere dalla pandemia: "che sta gravemente colpendo le economie sull'export, sul turismo e sulle opportunità per i giovani. Ci sta spingendo in una nuova era ricordandoci la necessità di cooperare tra stati, perché la pandemia non conosce confini e quindi serve una risposta comune da cui dipenderà come la regione mediterranea si riprenderà". Il Forum dell'Ufm si svolge a Barcellona con interventi online da tutta l'area Med e dall'Europa del nord. Dopo la prima giornata dedicata al contributo della società civile, la seconda è dedicata ai rappresentanti politici a partire dal contributo di Olivér Várhelyi, commissario per l'allargamento e il vicinato della Commissione Europea, da cui ci si attende una nuova visione della cooperazione euromediterranea, su cui l'Ufm è fiduciosa: "Da Bruxelles - spiega Kamel - ci hanno mostrato che c'è una forte comprensione dell'importanza dei Paesi del sud, per migliorare l'economia, la sicurezza in tutte le sponde.
Investire nei Paesi del sud creerà nuove strategie per entrambe le sponde del med. E c'è anche uno sguardo più specifico: i Paesi del nord Europa hanno capito che dipendere dalla Cina non è la migliore opzione goepolitica, e hanno un maggiore interesse a traferire produzioni nell'Est europeo e al Sud. La politica di vicinato Ue ora ha un programma specifico per il Sud, non più accomunato all'Est europeo, e questo aumenterà gli investimenti in infrastrutture, sostegno alla digitalizzazione e alle start up su cui anche noi dell'Ufm stiamo lavorando per nuove opportunità di lavoro per i giovani e le donne". (ANSA).