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Migranti: Sea Watch 4 lascia porto Palermo dopo 6 mesi fermo

Tar accoglie ricorso Ong. "Noi lasciati soli dall'Ue"

05 marzo, 14:10

(ANSAmed) - PALERMO, 5 MAR - Dopo sei mesi di fermo amministrativo al porto di Palermo la Sea Watch 4, la nave della ong tedesca impegnata nel salvataggio dei migranti nel Mediterraneo, ha lasciato la banchina diretta al porto di Burriana in Spagna. Tra due settimane una delle due imbarcazioni impegnate in operazioni umanitarie tornerà nel Mediterraneo. Il rilascio è stato possibile grazie al ricorso presentato dagli avvocati della Ong al Tar di Palermo. "I giudici amministrativi - ha spiegato la portavoce di Sea Watch Giorgia Linardi - hanno sospeso il provvedimento che bloccava la nave accogliendo la nostra richiesta. In attesa che la Corte di Giustizia Europea si pronunci sul caso, entrambe le nostre navi potranno svolgere la loro attività nel Mediterraneo Centrale".

"La Sea Watch 4 è arrivata al porto di Palermo a settembre, siamo stati bloccati per 6 mesi dopo i quali è arrivata la decisione del Tar di Palermo di sospendere le misure cautelari imposte dalla guardia costiera italiana che tenevano ferma la nave per motivi di sicurezza. In realtà questa sicurezza ad oggi non è garantita nemmeno dagli assetti istituzionali. Infatti il Mediterraneo resta vuoto, non c'è nessuno in mare che possa soccorrere le persone che in migliaia continuano ad attraversarlo", ha affermato Linardi durante le operazioni che hanno consentito all'imbarcazione della ong di lasciare il porto del capoluogo siciliano.

Alle navi era stato contestato di trasportare a bordo troppe persone. Fra il 26 e il 28 febbraio, nella sua prima missione dopo sette mesi di blocco forzato, Sea Watch 3 ha soccorso 363 persone e stabilizzato un'imbarcazione in pericolo con 90 naufraghi. "In queste ore - ha ricordato la portavoce - a poche centinaia di chilometri ad Augusta si trova la Sea Watch 3 che è arrivata ormai da tre giorni con 363 persone soccorse in cinque operazioni di soccorso, abbiamo ancora 13 minori non accompagnati, una persona fortemente disabile e tutti positivi al Covid ancora lasciati nella nostra nave in banchina in queste condizioni di elevatissima vulnerabilità".

"L'approccio dell'unione europea resta sicuramente quello di insistere sul sistema di esternalizzazione delle proprie responsabilità, quando invece i trattati dell'unione imporrebbero la condivisione delle responsabilità tra stati membri sull'immigrazione - ha proseguito Linardi -. In questo l'Italia continua ad essere lasciata sola insieme ad altri paesi mediterranei, e davanti all'atteggiamento sordo dell'Unione europea anche questa si chiude di fatto lasciando queste persone non assistite. Quindi le politiche dell'Unione europea di fatto vengono portate avanti al costo di vite umane e queste politiche non stanno portando nessuna soluzione. Siamo ormai a quattro anni dagli accordi con la Libia. Le persone continuano a morire in mare, continuano ad attraversarlo".

Alla partenza della nave per la Spagna in banchina era presente anche il sindaco Leoluca Orlando, che ha ricordato che "Sea Watch 4 torna in mare per salvare vite a un anno da quando ho conferito al team, all'ong di questa nave la cittadinanza onoraria di Palermo". "Dovremmo continuare ad essere un punto di riferimento - ha aggiunto Orlando - per una cultura dei diritti di tutti e di ciascuno e soprattutto per salvare vite umane in un genocidio del Mediterraneo che continua con troppa indifferenza. La mia presenza è una forma di conferma di una condivisione di visione, di impegno che viene anche espressa dalla bandiera di Palermo che sta su questa nave, come su altre navi".(ANSAmed).

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