MADRID - La presidente del Parlamento della Catalogna, Laura Borràs, ha iniziato oggi le consultazioni con le varie forze politiche della comunità autonoma per dare vita a un nuovo governo dopo le elezioni dello scorso 14 febbraio. Il primo dibattito parlamentare per l'investitura del nuovo presidente è previsto per venerdì. Borràs, esponente indipendentista di Junts Per Catalunya, dovrà proporre un candidato, ma non è ancora chiaro - spiegano i media - se per quel giorno ci sarà già un accordo definitivo in Aula per dargli la fiducia: in caso negativo, si attiverà un periodo di due mesi per arrivare a un accordo ed evitare un ritorno alle urne.
Il principale scoglio attuale è la mancanza di una fumata bianca decisiva fra i tre principali partiti indipendentisti - Esquerra Republicana (ERC), Junts e CUP - che insieme avrebbero i numeri necessari per governare. Nel weekend, ERC e CUP, formazioni di sinistra, hanno smosso le acque annunciando un principio d'accordo per far sì che il nuovo presidente sia Pere Aragonès, esponente di ERC. Ma per avere appoggi sufficienti avranno bisogno anche del sostegno di Junts, partito di centrodestra, che per ora fa sapere di non avere ancora raggiunto alcun accordo con le altre due forze indipendentiste.
Il preaccordo tra ERC e CUP prevede un margine di tempo di due anni per valutare se il negoziato politico con lo Stato porterà frutti o sarà il momento di lanciare "un nuovo attacco democratico per l'autodeterminazione". Per la prima parte del 2023 (cioè circa alla metà della legislatura), è anche previsto che Aragonès si sottoponga a un dibattito per la fiducia.
Entrambe le formazioni prevedono di consultare i propri militanti prima di chiudere l'accordo definitivamente.