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Tunisia: Salafiti, su spiagge libere mai piu' bikini

Velo integrale prende sopravvento:ragazze verso le piscine

11 luglio, 13:16

(di Diego Minuti) (ANSA) - TUNISI, 11 LUG - Durante il ''regno'' del tanto vituperato Ben Ali, le spiagge libere della Tunisia erano come quelle del resto del Mediterraneo: tanti giovani e molte ragazze in bikini a fare il bagno e divertirsi. Caduto il dittatore, paradossalmente, la Tunisia della spensieratezza sembra avere fatto un passo indietro, incalzata dal tentativo di una ben determinata parte politico-religiosa di condizionarla. ''Era un tiranno, ha spolpato un Paese, ma almeno potevamo essere noi stessi, come i nostri coetanei europei'', dice Halim, 22 anni, che dice, senza nemmeno girare intorno all'argomento, di rimpiangere i tempi in cui andava in spiaggia per guardare le ragazze e non tanto per fare il bagno.

Ma, da qualche tempo a questa parte, sulle spiagge libere di bikini se ne vedono sempre meno, quando addirittura non sono spariti. Inversione della moda? Affatto, perche' le ragazze non vanno piu' in spiaggia in due pezzi solo per il fatto che hanno fatto la loro apparizione gruppetti di salafiti che le insultano, quando addirittura non le cacciano fisicamente. E' un altro dei prezzi che si pagano alla democrazia, permettendo ad una minoranza di dettare legge in base ad una interpretazione della religione vista solo in termini oscurantistici. Di contro sulle spiagge furoreggiano, si fa per dire, le donne in velo integrale che, abbigliate in questo modo, si immergono in mare, spesso in gruppo, per uscirne ed aspettare a lungo che il sole asciughi i lunghi caftani che le coprono dalla testa ai piedi.

Il tutto magari sotto l'occhio compiaciuto di giovani barbuti, vestiti non esattamente secondo le tradizioni tunisine, ma spesso con abiti che sono frutto dell'influenza dei cosiddetti ''afghani'', ovvero di quella parte dell'estremismo islamico che guarda con manifesta simpatia ai talebani.

Insomma, se i salafiti vedono che sulle spiagge libere non ci sono che rare ragazze in bikini non e' certo perche' c'e' un ritorno a quella che per loro e' la morigeratezza dei costumi, ma soltanto per la paura d'essere prese a male parole o, peggio, picchiate. Una ennesima conferma, quindi, di come ormai l'equilibrio tra le diverse componenti della societa' tunisina sia divenuto precario e come, in un certo senso, quanto sta accadendo spinge verso l'adozione di una doppia morale. Perche', se le ragazze tunisine in bikini sono minoranza sulla spiagge libere, non lo sono piu' nelle piscine di villaggi e strutture turistiche dove, sapendo di essere in un ambiente composto da stranieri, riescono ad essere se stesse, al riparo da insulti o peggio, indossando quel che vogliono.

I salafiti, per parte loro, sostengono che il niqab e' anche una forma di tutela perche', preservando le donne dagli occhi di altri uomini, le mettono al sicuro da aggressioni di natura sessuale. Una spiegazione come un'altra, che appare debole perche' di aggressioni di questo profilo non c'e' notizia da nessuna parte. Comunque qualcosa si muove e da parte dell'Esercito e della Polizia si comincia a fare qualcosa, come dispiegare delle unita' sulle spiagge di Hammamet, Sousse, Monastir e Kélibia per evitare che accada l'irreparabile. (ANSA).

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