Della delegazione fanno parte, tra gli altri, il sottosegretario agli esteri Houcine Jaziri e l'ambasciatore tunisino in Italia Naceur Mestiri. I diplomatici, accompagnati dal sindaco di Lampedusa, hanno incontrato nel Centro di prima accoglienza anche i 56 connazionali sopravvissuti al naufragio, che hanno ribadito la loro versione: sul barcone, affondato in pochi minuti davanti all'isolotto di Lampione, viaggiavano 136 persone. A parte i due cadaveri recuperati, vi sarebbero dunque una ottantina di dispersi. Alcuni di loro potrebbero far parte dell'elenco stilato dal governo tunisino che dopo il naufragio ha annunciato, attraverso il ministro degli Esteri Rafik Abdessalem, un giro di vite sul fronte dell'immigrazione clandestina, con il rafforzamento dei controlli lungo le coste (soprattutto nelle regioni del sud) tradizionale punto di partenza dei natanti carichi di disperati diretti in Italia.
(ANSAmed).