(ANSAmed) - TUNISI, 20 NOV - A soli tre giorni dalle
votazioni a suffragio universale per l'elezione del primo
Presidente della Repubblica tunisina del dopo Ben Ali, sono già
cinque i candidati ad aver annunciato il loro ritiro dalla corsa
per il Palazzo di Cartagine, ai quali potrebbero aggiungersene
altri nelle prossime ore. Si tratta di candidati minori come
Mohamed Salah Hamdi di Alleanza Democratica, Abderrahim Zouhari
del Mouvement Destourien, Noureddine Hached, indipendente,
ambasciatore e figlio del sindacalista Farhat Hached, Musthapha
Kamel Nabli, indipendente, ex governatore della Banca Centrale e
Abderraouf Ayadi del partito Wafa.
Le motivazioni ufficiali della loro decisione di ritirarsi
dalla competizione sono varie, alcuni come Nabli denunciano il
clima avvelenato della campagna elettorale, altri criticano
l'uso eccessivo del denaro come mezzo per farsi pubblicità da
parte di alcuni candidati, altri ancora come Ayadi vedono in
questa campagna elettorale il ritorno di personaggi del vecchio
regime, ma tutte sono riconducibili in qualche modo alla loro
contrarietà al sistema bipolare che caratterizza il nuovo
panorama politico disegnato dalle elezioni legislative di un
mese fa e dal quale si sentono tagliati fuori.
In realtà, per molti di loro, la scelta nasce dalle
possibilità praticamente nulle di vittoria.
La corsa per la vittoria finale sembra essere riservata
davvero a pochi candidati, Beji Caid Essebsi (Nidaa Tounes),
Mocef Marzouki del Cpr, il leader della sinistra Hamma Hammami,
l'uomo d'affari Slim Rihahi, con qualche altra eccezione come
l'unica candidata donna Kalthoum Kannou o Mustapha Ben Jaafar,
presidente dell'Assemblea Costituente, che oggi conclude i suoi
lavori definitivamente. A pesare sull'esito finale, infine,
anche la decisione del partito Ennhadha di lasciare liberi i
propri elettori non avendo trovato alcun candidato
''consensuale'' da appoggiare dopo aver deciso di non
presentarne uno proprio. (ANSAmed)